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La normativa che disciplina i farmaci equivalenti non pone obblighi particolari nella scelta degli eccipienti, purché siano rispettati tutti i riferimenti presenti nella Farmacopea (testo normativo che descrive i requisiti di qualità delle sostanze ad uso farmaceutico). Poiché gli studi di bioequivalenza vengono condotti sulla forma farmaceutica finita, che contiene principi attivi ed eccipienti, le possibili differenze di eccipienti presenti nella formulazione non provocano differenze sul modo in cui il farmaco agisce e quindi non hanno alcuna influenza sulla efficacia terapeutica e sulla tollerabilità dei farmaci equivalenti.

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