Il fenomeno è noto e non è mai morto. Anzi con l’epidemia di Coronavirus ha ripreso il volo, sulle ali della paura scatenata dalla pandemia e della fantasia dei maestri delle truffe on line. Così, inevitabilmente, col procedere della quarantena è aumentato di pari passo il lavoro di Nas, finanzieri e Antitrust a caccia si siti illegali pronti a vendere agli sprovveduti la cura “anti-Covid” miracolosa.
Proprio a inizio marzo - in coincidenza con l’inizio del lockdown nazionale – la Guardia di Finanza di Firenze ha sequestrato e oscurato un sito web che pubblicizzava e commercializzava on line un farmaco antiretrovirale, da utilizzare per il contrasto al “Coronavirus”, in vendita a otre 640 euro (120 pillole). Sempre a marzo l’Antitrust a oscurato due siti web - Farmaciamaschile.it e Farmacia-generica.it - che offrivano in vendita alcuni medicinali, tra cui il Kaletra - antivirale per il trattamento delle infezioni da Hiv, uno dei tanti sperimentati in cerca di una cura efficace contro COVI-19 (384 euro la confezione piccola, 659 euro la grande) e ha invitato i principali motori di ricerca ad adoperarsi come Internet Service Provider adottando tutte le misure ritenute necessarie rispetto a siti che promuovano o commercializzino lo stesso farmaco.
A fine marzo è scattato anche l’allarme ufficiale sulla «caccia al farmaco generata dall’emergenza» lanciato dell’Istituto Superiore di Sanità, che ha messo in guardi sulle terapie fai-da-te e sull’acquisto di medicinali online, ad alto rischio di contraffazione.
Aprile è iniziato e prosegue allo stesso modo: da Nord a Sud Italia si susseguono le attività dei carabinieri dei NAS a caccia di siti web e inserzioni promozionali su social forum e piattaforme di vendita online utilizzati per promuovere e offrire in vendita farmaci - soprattutto antivirali, tutti soggetti a prescrizione medica - che vantavano falsamente proprietà anti covid-19 e kit diagnostici privi di validità o non utilizzabili in autodiagnosi. Un’offerta condita comunque dalla presenza dei prodotti che tradizionalmente fanno - e continueranno a fare - la fortuna delle vendite illegali sul web: dopanti destinati al mercato illegale del doping sportivo e nelle palestre, dimagranti, farmaci per la sessualità.
Per chi ha ancora dubbi su come valutare la vendita e l’acquisto di farmaci on line valgono sempre poche semplicissime regole:
- chiunque proponga tramite internet, social ecc. la vendita di farmaci con obbligo di ricetta medica è un truffatore: in Italia è possibile vendere on-line farmaci che richiedono la ricetta. La vendita on line, infatti, è possibile solo per i farmaci senza obbligo di prescrizione, (i cosiddetti SOP o OTC, farmaci da banco) , qualificabili come i medicinali da automedicazione e che, come tali, sono indicati per disturbi di lieve entità.
- le farmacie on line autorizzate dal Ministero della Salute sono contraddistinte dal logo europeo di sicurezza: clikkandolo si viene rinviati in una sezione specifica del sito della Salute dove sono contenute tutte le generalità della farmacia (titolare, sede fisica, nome della farmacia offline, sito web dell’e-commerce, documento protocollato e scansionato con il quale il Ministero ha rilasciato l’autorizzazione al commercio). Le farmacie on-line autorizzate hanno sempre anche una pagina di contatti (con l’indirizzo fisico della farmacia o della parafarmacia, un numero di telefono fisso, la ragione sociale, la partita IVA).
- per togliersi ognki dubbio è bene comunque ricordare che sul sito del ministero della Salute è consultabile l’elenco delle farmacie autorizzate al commercio on line di medicinali: sono le uniche a garantire la massima qualità del prodotto che si sta per acquistare poiché ogni passaggio della catena di approvvigionamento è interamente controllato.