Vaccinare conviene, letteralmente. I benefici economici dei programmi di vaccinazione, infatti, riescono a superare ampiamente i costi, specialmente se si considera la conseguente riduzione dell’incidenza di malattie, disabilità e decessi prematuri. A calcolarlo è stato un gruppo di ricercatori della Johns Hopkins University di Baltimora, nel Maryland in uno studio pubblicato sulla rivista Health Affairs.
Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno effettuato una completa analisi costi-benefici delle procedure di vaccinazione. “Speriamo che questi numeri – afferma Bryan Patenaude della Johns Hopkins University di Baltimora – possano contribuire a diffondere una visione dei vaccini come un investimento piuttosto che come una spesa”. Il team ha considerato le spese che deriverebbero dall’aumento di malattie, dei decessi prematuri o dei casi di disabilità che si verificherebbero in uno scenario diversificato in 94 paesi a basso e medio reddito se non venissero finanziati programmi di vaccinazione. “Ci siamo concentrati sull’immunizzazione di dieci malattie infettive – continua il ricercatore – tra cui morbillo, febbre gialla ed epatite B. Il modello considera costi di trattamento, somme investite e produttività ridotta dall’insorgere di malattie”. Ebbene, i risultati indicano che il risparmio derivante dai programmi di vaccinazione ammonta a circa 682 miliardi di dollari per il periodo compreso tra il 2011 al 2020.
Si tratta di una cifra è pari a circa 26 volte il costo totale dei programmi di vaccinazione. “Tra il 2021 e il 2030 – aggiunge Patenaude – le stime indicano un risparmio di 829 miliardi di dollari, pari a circa 20 volte il costo previsto per lo stesso periodo”. I ricercatori hanno poi utilizzato un secondo modello per convalidare i risultati, quantificando il valore di una vita salvata in base ai dati raccolti sulla volontà delle persone di investire per ridurre il rischio di morte. “In questo secondo caso – prosegue l’esperto – il valore stimato delle vite salvate dai programmi di vaccinazione sarà di circa 51 volte il loro costo dal 2011 al 2020 e 52 volte il loro costo dal 2021 al 2030”. Stando ai dati dello studio, l’immunizzazione dal morbillo avrebbe fornito il massimo ritorno dell’investimento. “Il morbillo – conclude Patenaude – presenta infatti un elevato tasso di mortalità, per cui i vaccini sono estremamente efficaci nel ridurre la mortalità nei bambini piccoli. Speriamo che il nostro studio possa confermare l’abilitazione dei vaccini come un investimento importante, non solo sanitario, ma anche economico”.