Se l'allattamento al seno comporta tutta una serie di vantaggi per il bambino lo si deve ad alcuni batteri specifici. Uno studio dell’Università di Birmingham (Regno Unito), sostenuto dalla Fondazione NHS, ha scoperto che il latte materno è in grado di rendere il sistema immunitario più forte grazie ai batteri chiamati Veillonella e Gemella. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Allergy.
Studi precedenti avevano già dimostrato che i bambini che vengono allattati al seno sono meno a rischio di sviluppare asma, obesità e malattie autoimmuni nella vita rispetto a quelli che sono alimentati esclusivamente con latte artificiale. Tuttavia, fino ad ora, i meccanismi immunologici responsabili di questi effetti erano meno noti. Nel nuovo studio britannico, frutto di un progetto di ricerca triennale, sono stati analizzato i dati di 38 madri sane e dei loro bambini. In particolare, gli studiosi hanno esaminato piccole quantità di sangue e campioni di feci raccolte alla nascita al Birmingham Women’s Hospital e poi di nuovo durante le visite domiciliari quando i piccoli avevano tre settimane. Tra questi, 16 dei 38 bambini (42 per cento) sono stati allattati esclusivamente al seno per tutta la durata dello studio, mentre 9 hanno ricevuto alimentazione mista e 13 sono stati alimentati esclusivamente con latte artificiale. In questo modo, i ricercatori hanno scoperto per la prima volta che un tipo specifico di cellule immunitarie, chiamate cellule T regolatorie, aumentano nelle prime tre settimane di vita nei bambini allattati al seno e sono quasi il doppio rispetto ai bambini alimentati con latte artificiale.
Queste cellule controllano anche la risposta immunitaria del bambino contro le cellule materne trasferite con il latte. La ricerca ha mostrato che i batteri Veillonella e Gemella, che supportano la funzione dei linfociti T regolatori, sono più abbondanti nell’intestino di bambini allattati al seno. “L’influenza del tipo di latte ricevuto sullo sviluppo della risposta immunitaria non è stata studiata in precedenza nelle prime settimane di vita”, spiega GergelyToldi, autore principale dello studio. “Prima della nostra ricerca, l’eccezionale importanza e il coinvolgimento precoce di questo specifico tipo di cellula nei bambini allattati al seno erano sconosciuti. Ci auguriamo che questa nuova inestimabile intuizione - aggiunge - porti a un aumento dei tassi di allattamento al seno e vedrà più bambini beneficiare dei vantaggi di ricevere latte materno. Inoltre, speriamo per quei bambini che sono allattati con latte artificiale che questi risultati contribuiscano a ottimizzarne la composizione al fine di sfruttare questi meccanismi immunologici”. E conclude: “Speriamo di approfondire gli studi su questo meccanismo biologico – conclude Toldi – considerando i casi di neonati con patologie o i bambini prematuri che hanno sviluppato complicanze infiammatorie. In questo modo speriamo di contribuire al benessere delle mamme e dei bambini che non possono ricevere il latte materno”.