Grazie a un nuovo test del sangue presto sarà possibile sapere se una terapia contro il cancro sta funzionando o meno entro sole 24 ore dall'inizio del trattamento. Si tratta di uno strumento rivoluzionario che consentirà ai medici di ricalibrare le terapie e ai pazienti di accedere tempestivamente a trattamenti efficaci, beneficiando così di un aumento delle probabilità di sopravvivere. A mettere a punto il rivoluzionario test è stato un team di ricerca guidato da scienziati dell'Institute for Health Innovation & Technology dell'Università Nazionale di Singapore, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Dipartimento di Ingegneria Biomedica, del Dipartimento di Chirurgia e dell'Istituto di biologia molecolare e cellulare dell'Agenzia per la scienza, la tecnologia e la ricerca di Singapore.
Il test, descritto sulla rivista Nature Nanotechnology, è stato ribattezzato ExoSCOPE, acronimo di “Extracellular vesicle monitoring of small-molecule chemical occupancy and protein expression”. In parole semplici, il test va a caccia delle vescicole extracellulari (EV) secrete dalle cellule tumorali e che circolano nel sangue, le cui caratteristiche possono segnalare se un farmaco è efficace o meno contro i tumori solidi. “Utilizzando ExoSCOPE, possiamo misurare direttamente i risultati dell'efficacia del farmaco entro 24 ore dall'inizio del trattamento. Ciò consentirà di ridurre significativamente i tempi e i costi per il monitoraggio del trattamento del cancro”, spiega Shao Huilin, scienziato che ha coordinato il gruppi di ricerca.
Quando un farmaco mirato contro il cancro funziona, il principio attivo invade le cellule malate e riduce la crescita tumorale. Le cellule rispondono a questo processo rilasciando le vescicole che contengono il farmaco. “Il sensore ExoSCOPE contiene milioni di nanoanelli d'oro per catturare le vescicole extracellulari e amplificare i segnali dei farmaci inducendo forti segnali luminosi”, riferisce il coautore dello studio Zhang Yan. “Questi segnali luminosi vengono quindi elaborati per fornire una lettura che indica l'efficacia del farmaco”, aggiunge. L'efficacia e la precisione della tecnica è stata dimostrata in uno studio clinico con 106 pazienti affetti da cancro al polmone, per i quali l'accuratezza è risultata essere del 95 per cento. Gli scienziati sperano che la tecnologia possa essere applicata non solo a varie forme di cancro, ma anche a molte altre patologie.