Presto le persone con ipertrofia cardiaca potrebbero contare su un nuovo trattamento. Un gruppo di scienziati del Victor Chang Cardiac Research Institute, in Australia, ha identificato il meccanismo che provoca l’ispessimento del muscolo cardiaco, aumentando notevolmente il rischio di ritmi cardiaci irregolari e insufficienza cardiaca. I risultati, pubblicati sulla rivista Nature Cardiovascular Research, rappresentano un importante passo avanti nella nostra comprensione di uno dei principali fattori di malattie cardiache.
“L’ipertrofia cardiaca è un fattore di rischio chiave per la morte cardiaca prematura ed è una delle principali cause di insufficienza cardiaca”, spiega Boris Martinac, autore principale dello studio. “Siamo finalmente stati in grado di individuare uno dei motivi chiave per cui la parete del muscolo cardiaco si ispessisce e abbiamo identificato le molecole e i percorsi che causano questo processo”, aggiunge. L’ipertrofia cardiaca, che colpisce circa una persona su 500, è causata da molti fattori, tra cui la pressione sanguigna alta e il restringimento di una delle valvole cardiache. È una condizione che provoca l’ispessimento della parete della camera di pompaggio principale, ovvero il ventricolo sinistro. Nel tempo, questo ispessimento può causare ritmi cardiaci anormali e portare a insufficienza cardiaca. Una volta che si sviluppa l’insufficienza cardiaca, la sopravvivenza a cinque anni è inferiore al 50%. La nuova ricerca ha identificato le molecole esatte nelle cellule del muscolo cardiaco responsabili e ha scoperto in modo cruciale come comunicavano tra loro in un modello murino.
Gli studiosi hanno scoperto che una molecola chiamata Piezo1 ha innescato un processo di segnalazione, con un’altra molecola partner, nelle cellule muscolari cardiache. La scoperta apre la strada allo sviluppo di un peptide che impedirà a queste molecole di “parlare” tra loro. Ciò potrebbe impedire in primo luogo l’ispessimento del muscolo cardiaco o impedire un ulteriore ispessimento in quelli già colpiti. Attualmente, ci sono poche opzioni terapeutiche per l’ipertrofia grave. Gli approcci tradizionali includono l’abbassamento della pressione sanguigna dei pazienti o la sostituzione di una valvola aortica stenotica, nessuno dei quali può invertire il danno causato dall’ipertrofia. “Speriamo che a lungo termine, non appena vedremo prove di ispessimento del muscolo cardiaco, verrà somministrato un trattamento, forse un piccolo peptide, che impedirà al processo di progredire nel tuo cuore. Questo potrebbe anche essere potenzialmente somministrato a persone con ipertensione grave per evitare che sviluppino l’ipertrofia cardiaca”, dice Jane Yu, tra gli autori della ricerca. Questo trattamento preventivo, sostengono gli scienziati, potrebbe fare un enorme passo avanti nella riduzione del numero di persone affette da malattie cardiache e salvare molte vite in futuro. Lo stesso team dell’Istituto sta anche esplorando come questa scoperta potrebbe anche aiutare in caso di infarto.