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L’impiego eccessivo e improprio di creme antibiotiche è tra le cause principali dell’aumento delle infezioni cutanee resistenti ai farmaci, stimato in circa un terzo. Per contrastare il fenomeno, un gruppo di esperti ha messo a punto il primo documento di indirizzo per sensibilizzare gli specialisti a un impiego più consapevole soprattutto degli antibiotici topici. Al centro delle raccomandazioni, in corso di pubblicazione sul Giornale Italiano di Dermatologia, l’impiego limitato degli antibiotici locali e il ricorso al loro posto a sostanze antisettiche per le infezioni cutanee superficiali.

“Il ricorso massiccio e improprio – spiega Giuseppe Argenziano, presidente SIDeMaST e direttore della Clinica Dermatologica dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli” di Napoli – alla terapia antibiotica locale anche per le infezioni superficiali ha ridotto di un terzo la sensibilità agli antibiotici comuni più utilizzati come, ad esempio, la gentamicina”. Di più: l’utilizzo improprio degli antibiotici topici può influenzare anche l’aumento delle resistenze batteriche agli antibiotici sistemici, rappresentando un pericolo anche per future terapie.

Il problema dipende anche dallo scarso utilizzo di antisettici. “L’aumento dell’antibiotico-resistenza topica nelle infezioni cutanee è il prezzo che si paga per le troppe prescrizioni di creme antibiotiche da parte degli specialisti, anche per infezioni superficiali”, dichiara Giuseppe Micali, direttore della Clinica Dermatologica dell’Università di Catania, autore di uno studio condotto su 1500 specialisti (dermatologi, chirurghi plastici e medici estetici), da cui è emerso circa 7 specialisti su 10 usano di routine antibiotici topici e solo il 20% prescrive trattamenti idratanti e riepitelizzanti. Il tutto, conclude Micali “In difformità con le attuali linee guida internazionali e nazionali che prevedono l’utilizzo esclusivo, sia in fase preoperatoria che nel post operatorio, di agenti antisettici che non influiscano sulla refrattarietà dei microrganismi batterici, limitando il ricorso all’antibioticoterapia topica solamente a specifiche condizioni”.

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