I maiali possono essere un veicolo di trasmissione per un ceppo del virus dell’epatite E, HEV, comune nei ratti, che è stato recentemente legato a infezioni umane. Lo rivela uno studio dell’Ohio State University, riportato sulla rivista PNAS Nexus. Da quando è stato segnalato il primo caso umano in una persona con sistema immunitario depresso a Hong Kong nel 2018, sono stati registrati almeno 20 casi umani in totale, anche in persone con funzioni immunitarie normali. Le persone infettate dall’HEV dei ratti non hanno riferito di essere state esposte a questi animali, lasciando indefinita la causa dell’infezione. Tra i principali sospetti delle infezioni umane da HEV, in molti casi, è il consumo di carne di maiale cruda, che rappresenta una via potenziale anche per l’HEV dei ratti.
I ricercatori hanno scoperto che un ceppo di HEV dei ratti, isolato dall’uomo, può infettare i suini ed è stato trasmesso tra animali che vivevano in condizioni simili a quelle di una fattoria. I ratti sono comuni nelle stalle dei suini, il che suggerisce che l’industria della produzione di carne suina potrebbe essere un ambiente in cui l’HEV dei ratti potrebbe proliferare, sino ad arrivare agli esseri umani. L’epatite E causa un’infezione virale acuta del fegato nell’uomo ed è particolarmente diffusa nelle regioni in via di sviluppo dove le condizioni igieniche sono scarse. Il virus è endemico anche nei suini negli Stati Uniti, anche se è presente soprattutto nel fegato piuttosto che nel muscolo e viene ucciso quando la carne viene cotta. Studi passati, che hanno testato l’infettività interspecie dell’HEV dei ratti, hanno dimostrato che il ceppo utilizzato negli esperimenti non infettava i primati non umani. “Per sei o sette anni non è stato tenuto d’occhio perché si pensava che non fosse un agente patogeno per l’uomo; ora sta infettando gli esseri umani, quindi dobbiamo capire perché”, dice Scott Kenney, professore associato di medicina preventiva veterinaria presso l’Ohio State e autore senior dello studio.