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Gli adolescenti che hanno livelli elevati di zucchero nel sangue hanno un rischio triplicato di sviluppare danni cardiaci prematuri. Specialmente le ragazze. Questo allarmante risultato emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Diabetes Care condotto dagli scienziati del Baylor College of Medicine negli Stati Uniti, dell’Università di Berna in Svizzera, del Murdoch Children’s Research Institute in Australia, dell’Università di Bristol, dell’Università di Exeter nel Regno Unito e dell’Università della Finlandia Orientale. I ricercatori hanno ha valutato le informazioni relative a 1.595 adolescenti selezionati dalla coorte “Children of the 90s” dell’Università di Bristol, un’indagine per la quale i ragazzi sono stati seguiti dai 17 ai 24 anni.

Gli studiosi hanno raccolto periodicamente campioni di sangue per monitorare i livelli di glicemia, colesterolo, trigliceridi e proteina C-reattiva. In aggiunta, gli scienziati hanno preso in considerazione pressione sanguigna, frequenza cardiaca, stato socioeconomico, anamnesi familiare di malattie cardiovascolari, abitudine al fumo, misurazione accelerometrica del comportamento sedentario e dell’attività fisica, nonché la massa grassa e la massa magra misurate mediante assorbimetria a raggi X a doppia energia. Ebbene, i risultati evidenziano che livelli persistenti di glicemia e resistenza all’insulina tendevano ad aumentare significativamente il rischio di peggioramento del danno cardiaco funzionale e strutturale durante la crescita: la presenza di quantità massicce di zuccheri nel sangue, riportano gli scienziati, era associata a una serie di rischi per la salute.

In particolare, livelli elevati di glicemia erano inoltre correlati al rilassamento del muscolo cardiaco, a una funzione cardiaca alterata e a un aumento eccessivo della pressione del flusso sanguigno di ritorno al cuore. Una resistenza all’insulina persistente è stata associata a un aumento del 10 per cento dei rischi di danno cardiaco prematuro.

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