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Una corretta alimentazione è riconosciuta come un pilastro fondamentale non solo nella prevenzione oncologica, ma anche durante il percorso di cura, tuttavia, l’integrazione sistematica della nutrizione nei percorsi oncologici non è ancora una realtà consolidata, tanto che nel 49% dei centri oncologici non è previsto un percorso nutrizionale strutturato per tutti i pazienti. È quanto emerge da una ricerca promossa dal Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri (CIPOMO), che ha coinvolto 100 strutture distribuite su tutto il territorio nazionale.

Secondo l’indagine, lo screening nutrizionale, dove presente, è registrato nella cartella clinica informatizzata nel 65% dei centri, ma il restante 35% non lo documenta in modo sistematico. Non stupisce quindi che nel 33% dei centri oncologici la valutazione nutrizionale non viene effettuata di routine alla diagnosi, cioè in contemporanea o subito dopo la prima visita. Inoltre, il 30% dei centri non impiega strumenti validati di screening nutrizionale, come raccomandato dalle linee guida ESPEN e AIOM. “La survey – afferma Luisa Fioretto, presidente Cipomo e direttore Dipartimento Oncologico AUSL Toscana Centro – rappresenta la necessità di effettuare un passo decisivo verso l’implementazione sistematica di un approccio nutrizionale al paziente oncologico, basato su evidenze scientifiche”.

Dalla ricerca emerge anche che nel 41% delle strutture non vengono neanche indagate le abitudini alimentari dei pazienti. “La valutazione nutrizionale precoce alla diagnosi non è ancora integrata sistematicamente nei percorsi oncologici italiani”, sottolinea Federica Grosso, responsabile scientifica della survey e oncologa all’Azienda Ospedaliera Universitaria di Alessandria. “Un segnale positivo arriva invece dall’88% dei centri coinvolti, che effettua valutazioni nutrizionali anche in momenti successivi del percorso terapeutico, come durante i trattamenti attivi, alla fine delle cure o nel follow-up”, aggiunge. Da qui l’appello degli esperti affinché la gestione nutrizionale precoce e continuativa deve diventi una parte integrante e sistematica del percorso oncologico.

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