Messa a punto una piattaforma innovativa di telemedicina per la diagnosi precoce del melanoma. Il nuovo sistema integra intelligenza artificiale e analisi avanzate delle immagini, migliorando sensibilmente la precisione e l’accuratezza diagnostica. Questi, in estrema sintesi, i risultati del progetto TELEMO, coordinato dall’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Cnr-Ifc) e finanziato dalla Regione Toscana nell’ambito del Bando Ricerca Salute 2018. L’iniziativa aveva l’obiettivo di supportare, accelerare e ottimizzare lo screening delle lesioni cutanee, favorendo una diagnosi precoce del melanoma nella popolazione generale.
Cuore del progetto è stato lo sviluppo di un’infrastruttura digitale innovativa di telemedicina, che affianca alla diagnosi tradizionale un sistema automatico per l’analisi di immagini ottiche e multi-spettrali, insieme a una piattaforma per la gestione dei big data dermatologici. La piattaforma TELEMO, costituita da un ampio database di immagini e dati clinici, si è rivelata uno strumento prezioso non solo per l’addestramento dell’IA nello screening del melanoma rispetto ad altri tumori cutanei, ma anche per la formazione dei giovani medici e la ricerca di nuovi indici diagnostici. Nel corso dello studio sono stati arruolati 426 volontari, tra cui sono stati individuati 55 casi di melanoma.
Per ciascun partecipante sono state registrate sia la diagnosi preliminare della lesione, effettuata dal medico tramite dermatoscopio, sia quella istopatologica, basata sull’analisi dei campioni. Le immagini dermatoscopiche e istopatologiche delle lesioni caricate sulla piattaforma sono state analizzate da algoritmi di intelligenza artificiale, addestrati per riconoscere automaticamente i melanomi e stimare alcuni indici prognostici associati alla patologia. L’accuratezza del classificatore automatico si è dimostrata molto elevata, raggiungendo l’86,79%. In confronto, l’accuratezza della sola diagnosi preliminare effettuata dal medico tramite dermatoscopio si attesta all’80,55%. Questi risultati confermano il valore dell’intelligenza artificiale come valido strumento di supporto alla diagnosi clinica.