Farmaco di classe A, soggetto a prescrizione medica.
Compresse rivestite con film 250 e 500 mg.
A che cosa serve
Trattamento di diversi tipi di infezioni negli adulti e nei bambini dai 12 anni in su. Queste comprendono
infezioni della pelle e dei tessuti molli o delle vie respiratorie (naso, gola, torace, polmoni).
Quanto ne serve
La dose raccomandata è di 250 mg due volte al giorno. Per infezioni gravi il suo medico può aumentare la
dose a 500 mg due volte al giorno. Il trattamento abitualmente ha una durata compresa tra 6 e 14 giorni.
Come e quando si prende
Le compresse devono essere deglutite intere con un po’ di liquido, possono essere prese con o senza cibo.
Le compresse da 500 mg non devono essere divise
Avvertenze e indicazioni
Rivolgersi al medico in caso di:
- problemi renali o epatici
- livelli anormalmente bassi di magnesio nel sangue (ipomagnesemia)
- patologie cardiache coronariche, grave insufficienza cardiaca o bradicardia (ritmo cardiaco lento)
Claritromicina non deve essere data a donne in gravidanza o che allattano al seno, a meno che i benefici per la madre superino i rischi per il bambino.
Non guidare veicoli o usare macchine in quanto cleritromicina può causare giramenti di testa confusione e disorientamento.
Effetti indesiderati, controindicazioni, interazioni
Claritromicina è un antibiotico macrolide abbastanza ben tollerato anche dai bambini. I principali effetti collaterali comprendono nausea, stato di malessere, diarrea, indigestione, dolori gastrici, mal di testa, variazioni nel senso del gusto, difficoltà a dormire, eruzione cutanea, aumentata sudorazione, anormalità nei test di funzionalità epatica, rilevabili dagli esami del sangue.
Il suo impiego è controindicato in presenza di gravi alterazioni della funzionalità di fegato e reni.
Claritromicina può interferire con numerosi altri farmaci. Per evitare inconvenienti è importante segnalare al medico tutti i medicinali da prescrizione e da banco, i prodotti fitoterapici e gli integratori che si stanno assumendo o che si vorrebbe utilizzare. In particolare, evitare l’associazione con farmaci analgesici e antiacidi.
A cura di Ma.CRO Lifescience, startup dell’Università di Roma “La Sapienza”.
Scheda aggiornata a giugno 2023