Farmaco di classe A, soggetto a prescrizione medica.
Flacone polvere da 1 g + flacone solvente da 2 ml; flacone polvere da 2 g + flacone solvente da 4 ml.
A che cosa serve
Trattamento di infezioni acute e croniche delle vie respiratorie, dell'apparato genito-urinario e della cavità addominale; infezioni sistemiche e setticemie; infezioni della pelle e dei tessuti molli; profilassi peri-operatoria.
Quanto ne serve
La posologia media in caso di somministrazione intramuscolare negli adulti corrisponde a 1 flacone da 2 g, 2 volte al giorno. In caso di somministrazione endovenosa o fleboclisi il dosaggio indicativo negli adulti è di 150-300 mg/kg/die (fino a un massimo di 24 g nelle 24 ore), suddivisi in più somministrazioni in relazione alla sede e alla gravità dell'infezione.
Nei bambini, la dose giornaliera orientativa è pari a 100-300 mg/kg, suddivisi in più somministrazioni in relazione alla sede e alla gravità dell'infezione.
Come e quando si prende
Si somministra per via intramuscolare o endovenosa, secondo lo schema stabilito dal medico.
Avvertenze e indicazioni
Non utilizzare durante la gravidanza e l'allattamento (salvo in caso di assoluta necessità), né primi anni di vita del bambino.
Effetti indesiderati, controindicazioni, interazioni
Piperacillina è un antibiotico betalattamico della classe delle penicilline, di norma, ben tollerato. Prima del suo impiego deve, però, essere verificata l'assenza di ipersensibilità o allergie agli antibiotici di questa classe (comprese penicillina G, penicilline semisintetiche) e alle cefalosporine, specie in soggetti con anamnesi di ipersensibilità verso allergeni multipli, asma, febbre da fieno e orticaria.
La sua somministrazione è controindicata in caso di ipersensibilità nota alle penicilline e alle cefalosporine o alla lidocaina (componente del solvente per uso intramuscolare) e altri anestetici di tipo amidico.
I possibili effetti collaterali di Piperacillina sono lievi e comprendono eruzioni cutanee, orticaria, nausea e diarrea (tutti poco frequenti).
Piperacillina può aumentare l'azione di antibiotici aminoglicosidici e può interferire con l'attività di farmaci anticoagulanti orali ed eparine.
A cura di Ma.CRO Lifescience, startup dell’Università di Roma “La Sapienza”.
Scheda aggiornata a giugno 2023