Farmaco di classe A, erogato gratuitamente al cittadino, ricetta medica obbligatoria.
Compresse da 2,5 mg.
A che cosa serve
trattamento di alcuni disturbi del sistema endocrino (responsabile della produzione degli ormoni) e per contrastare i sintomi associati al Morbo di Parkinson.
Per il trattamento dei disturbi del sistema endocrino, questo medicinale viene utilizzato in caso di:
- fuoriuscita di latte al di fuori del periodo di allattamento (galattorrea) con o senza amenorrea (mancanza delle mestruazioni per almeno 3 cicli mestruali), senza causa apparente (sindrome di Argonz-del Castillo),
- amenorrea, senza galattorrea, dovuta ad un’alterata secrezione di un ormone chiamato prolattina
- infertilità associata all’aumento dei livelli di prolattina
- alterazioni del ciclo mestruale (sindrome premestruale o fase luteinica breve)
- alterata produzione di ormoni nell’uomo (ipogonadismo), quando causata da un’eccessiva produzione di prolattina
- sindrome causata da un’ipersecrezione dell’ormone della crescita (GH) durante l’età adulta (acromegalia)
Per il trattamento del Morbo di Parkinson questo medicinale viene utilizzato:
- in pazienti che non rispondono più perfettamente alla terapia con levodopa o che presentano fenomeni
di “on-off” (periodi di buona mobilità alternati a periodi di blocco motorio)
- come trattamento iniziale o di casi lievi, da sola o in combinazione con altri medicinali.
Quanto ne serve
Il dosaggio medio per controllare i sintomi della malattia di Parkinson va definito nel singolo paziente iniziando con basse quantità di farmaco (2,5 mg, 2 volte al giorno), da aumentare gradualmente (5 mg ogni 2-3 giorni). In genere, la dose efficace varia da 10 a 30 mg/giorno in più somministrazioni.
Il dosaggio necessario per il trattamento di galattorrea, amenorrea prolattino-dipendente e infertilità iperprolattinemica corrisponde a ½ compressa 3 volte al giorno, aumentabile se necessario fino a 1 compressa 2-3 volte al giorno.
Contro i disturbi del ciclo mestruale, posologia e schemi d’assunzione variano in relazione allo specifico quadro clinico e alle caratteristiche della paziente.
Come e quando si prende
Si assume con un po'acqua, sempre al momento dei pasti.
Avvertenze e indicazioni
Prima dell’assunzione, il medico prescriverà esami del sangue per valutare i livelli ormonali.
Interrompere il trattamento se compaiono disturbi comportamentali nel controllo degli impulsi
Non utilizzare nei bambini al di sotto dei 15 anni.
Non assumere in gravidanza o allattamento.
Bromocriptina può causare abbassamento della pressione e pertanto non mettersi alla guida di veicoli e non usare macchinari.
Effetti indesiderati, controindicazioni, interazioni
I più comuni effetti indesiderati sono mal di testa, vertigini, nausea, vomito, stitichezza.
L’impiego di bromocriptina va evitato in presenza di valvulopatia cardiaca accertata con elettrocardiogramma, acromegalia e adenoma dell’ipofisi. Ulteriore cautela è necessaria in soggetti con patologie polmonari, storia di ulcera gastrica e disturbi psicotici (specie, in pazienti parkinsoniani).
Bromocriptina può interferire con altri farmaci:
- antagonisti della dopamina, come gli antipsicotici (per esempio fenotiazine, butirofenoni e tioxanteni)
- antiemetici (per esempio metoclopramide e domperidone)
- simpaticomimetici vasocostrittori o alcaloidi della segale cornuta (per esempio ergometrina o metilergometrina) o farmaci che agiscono sulla pressione del sangue
- antibiotici della famiglia dei macrolidi (per esempio eritromicina e iosamicina) e l’octreotide, poiché possono aumentare i livelli di bromocriptina nel sangue;
- griseofulvina utilizzata per il trattamento di alcune infezioni micotiche
- farmaci che interagiscono con l’enzima P3A4, come antimicotici azolinici, inibitori della proteasi HIV.
A cura di Ma.CRO Lifescience, startup dell’Università di Roma “La Sapienza”.
Scheda aggiornata a giugno 2023