Farmaco di classe A, soggetto a prescrizione medica.
Compresse rivestite da 250, 500 e 750 mg.
A che cosa serve
Trattamento di infezioni batteriche dell’apparato respiratorio (tranne quelle da pneumococco), delle vie urinarie e del tratto gastrointestinale (compresa la febbre tifoide), delle ossa e delle articolazioni; gonorrea; alcune setticemie. La ciprofloxacina può essere anche utilizzata nel rattamento dei pazienti con una bassa conta di cellule del sangue (neutropenia) che hanno febbre sospetta di essere dovuta ad un’infezione batterica.
Quanto ne serve
Nell’adulto le formulazioni per bocca prevedono un dosaggio mediamente variabile da 250 a 750 mg per 2 volte al giorno in relazione al tipo e alla gravità della specifica infezione da trattare.
Come e quando si prende
Si assume con abbondante acqua, in modo regolare e continuo secondo le indicazioni del medico.
Avvertenze e indicazioni
È consigliato bere abbondantemente durante il trattamento con ciprofloxacina.
Durante il trattamento, possono manifestarsi sintomi di danni ai nervi (neuropatia) quali dolore, bruciore, formicolio, intorpidimento e/o debolezza, in particolare ai piedi e alle gambe o alle mani e alle braccia.
Inoltre, durante l’assunzione di ciprofloxacina la pelle diventa più sensibile alla luce solare o ultravioletta (UV). Evitare quindi l’esposizione alla luce solare intensa ed alla luce UV artificiale.
È consigliato di non assumere ciprofloxacina durante la gravidanza e l’allattamento.
Poiché si possono manifestare eventi avversi neurologici, verificare le proprie reazioni prima di guidare un veicolo o azionare macchinari.
Effetti indesiderati, controindicazioni, interazioni
Ciprofloxacina è un antibiotico della classe dei chinoloni. Tra i possibili effetti collaterali associati al suo impiego vanno ricordati nausea, vomito, diarrea, malessere addominale, mal di testa e vertigini, dolori articolari nei bambini. Inoltre, possono favorire l’insorgenza di convulsioni, soprattutto se assunti insieme a farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).
I chinoloni vanno utilizzati con cautela in chi soffre di epilessia o predisposizione alle convulsioni, miastenia grave, insufficienza renale e danni epatici.
Il trattamento con chinoloni può causare danni ai tendini (fino alla rottura) ed è controindicato in chi soffre o ha sofferto di patologie tendinee.
Per i diabetici è importante sapere che gli antibiotici chinolonici possono provocare un aumento al di sopra dei livelli normali di zuccheri nel sangue (iperglicemia) o una diminuzione al di sotto dei livelli normali di zuccheri nel sangue, che nei casi gravi possono potenzialmente portare ad una perdita di coscienza (coma ipoglicemico).
I chinoloni possono interferire con numerosi farmaci. Per evitare inconvenienti è importante segnalare al medico tutti i medicinali da prescrizione e da banco, i prodotti fitoterapici e gli integratori che si stanno assumendo o che si vorrebbe utilizzare.
Inoltre non assumere latticini (come latte o yogurt) o bevande addizionate di calcio durante il trattamento, perché possono interferire con l’assorbimento del principio attivo.
A cura di Ma.CRO Lifescience, startup dell’Università di Roma “La Sapienza”.
Scheda aggiornata a giugno 2023