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CONOSCI I PRINCIPI ATTIVI

 Il principio attivo è il vero cuore del farmaco, la sostanza con il potere terapeutico.
Vuoi sapere quali sono i principi attivi alla base dei medicinali più usati?
In questa sezione puoi trovare tutte le informazioni sui principi attivi utili al trattamento delle patologie più comuni.

I testi contenuti in questa sezione sono realizzati da Egualia e sintetizzano le informazioni
desunte dai Riassunti delle Caratteristiche del Prodotto (RCP) e dei Fogli Illustrativi (FI)
aggiornati dei farmaci, autorizzati in Italia e contenuti nella Banca Dati AIFA (Agenzia italiana del farmaco).

 

Farmaco di classe A.

Ricetta: RRL - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti.

Capsule rigide/compresse orodispersibili da 1,5 mg, 3 mg, 4,5 mg, 6 mg.

A che cosa serve

Rivastigmina inibisce la degradazione della acetilcolina, neurotrasmettitore alterato in alcune forme di demenza. Per questo viene utilizzata nel trattamento sintomatico della demenza di Alzheimer da lieve a moderatamente grave e nel trattamento sintomatico della demenza da lieve a moderatamente grave in pazienti con malattia di Parkinson idiopatica.

Quanto ne serve

La dose iniziale è di 1,5 mg due volte al giorno. Se questa dose risulta ben tollerata per almeno due settimane di trattamento, potrà essere aumentata a 3 mg due volte al giorno. Successivi aumenti a 4,5 mg e poi a 6 mg due volte al giorno dovranno sempre basarsi sulla buona tollerabilità, per almeno due settimane, della dose in corso di somministrazione.

Come e quando si prende

La rivastigmina va somministrata due volte al giorno, a colazione e a cena con del cibo. Assumere le capsule con una bevanda. Le compresse vanno prese a bocca vuota.

Avvertenze e indicazioni

Non esiste alcuna indicazione per un uso specifico di rivastigmina nella popolazione pediatrica nel trattamento della malattia di Alzheimer.

Se è in corso una gravidanza, se si sospetta o si sta pianificando una gravidanza, o se si sta allattando con latte materno chiedere consiglio al medico o al farmacista prima di prendere questo medicinale. Se si è in stato di gravidanza, i benefici dell’uso di rivastigmina devono essere valutati in confronto ai possibili effetti sul nascituro. Non deve essere usato in gravidanza se non strettamente necessario.

Non si deve allattare durante il trattamento con rivastigmina.

Il medico dirà se la malattia permette di guidare e di utilizzare macchinari con un certo grado di sicurezza. Rivastigmina può causare capogiri e sonnolenza, soprattutto all'inizio del trattamento o quando si aumenta la dose. Se gira la testa o ci si sente assonnati, non guidare, non usare macchinari e non svolgere qualsiasi altra attività che richiede vigilanza.

Effetti indesiderati, controindicazioni, interazioni

Le reazioni avverse segnalate più comunemente sono di natura gastrointestinale e comprendono nausea e vomito, soprattutto durante il primo periodo di trattamento. Negli studi clinici le donne sono risultate più sensibili degli uomini alle reazioni gastrointestinali e alla perdita di peso.

L’uso di questo medicinale è controindicato nei pazienti con ipersensibilità nota al principio attivo rivastigmina, ad altri derivati del carbammato o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Informare il medico o il farmacista se si sta assumendo, si ha recentemente assunto o si potrebbe assumere qualsiasi altro medicinale. La rivastigmina non va somministrata in associazione con medicinali anticolinergici. Rivastigmina non deve essere somministrato contemporaneamente a metoclopramide (un medicinale usato per alleviare o prevenire nausea e vomito). Prendere i due medicinali insieme può causare disturbi come rigidità degli arti e tremore alle mani.

 

 

 

A cura di Ma.CRO Lifescience, startup dell’Università di Roma “La Sapienza”.

Scheda aggiornata a giugno 2023

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