Farmaco essenziale di classe A, erogato gratuitamente al cittadino.
Ricetta medica obbligatoria.
Compresse da 25 mg + 250 mg - 25 mg + 100 mg.
Compresse a rilascio prolungato da 25 mg + 100 mg - 50 mg + 200 mg.
A che cosa serve
Trattamento del parkinsonismo idiopatico, in pazienti già trattati in precedenza con levodopa associata a inibitori della decarbossilasi.
Levodopa è il farmaco cardine del trattamento della malattia di Parkinson e dei parkinsonismi. È in grado di offrire un buon controllo dei sintomi motori (tremore e blocchi muscolari) nei primi 5-10 anni di malattia, perdendo poi progressivamente di efficacia. Carbidopa potenzia l’azione anti-Parkinson di levodopa, evitando di innalzare eccessivamente il dosaggio di quest’ultima.
Quanto ne serve
Prendere questo medicinale seguendo sempre esattamente le istruzioni del medico o del farmacista. Se si hanno dubbi consultare il medico o il farmacista. La dose ottimale deve essere stabilita secondo le necessità e le indicazioni del medico; ciò può richiedere un aggiustamento sia della dose che della frequenza di somministrazione. Di solito la dose pienamente efficace viene raggiunta entro 7 giorni.
Come e quando si prende
Compresse: si assumono con un po' d’acqua, in più somministrazioni a distanza di 6-8 ore, secondo le indicazioni del medico.
Avvertenze e indicazioni
Il passaggio da sola levodopa a carbidopa levodopa deve avvenire sotto controllo medico, con opportuni adeguamenti di dosaggio. L’ultima dose di levodopa va assunta almeno 12 ore prima di iniziare la terapia con carbidopa levodopa.
Non va somministrato in pazienti con età inferiore a 18 anni.
Il farmaco non va assunto in gravidanza e va associato a un metodo contraccettivo sicuro nelle donne in età fertile; da evitare anche durante l’allattamento.
Effetti indesiderati, controindicazioni, interazioni
La terapia con carbidopa levodopa può associarsi a un certo numero di effetti indesiderati. I principali comprendono disturbi gastrointestinali e inappetenza (soprattutto all’inizio del trattamento e ai dosaggi più elevati); sonnolenza, agitazione, ansia e/o depressione, insonnia, disorientamento; raucedine, dolore toracico; abbassamento della pressione, svenimento; anemia, calo dei linfociti e delle piastrine; aumento delle transaminasi epatiche, della fosfatasi alcanina, della bilirubina e dell’acido urico. In alcune persone può verificarsi una slatentizzazione degli impulsi (gioco d’azzardo patologico e ipersessualità), che in genere regredisce interrompendo il trattamento. La terapia a lungo termine con Levodopa può associarsi alla comparsa di movimenti involontari incontrollabili soprattutto a livello della testa, del collo e delle spalle (discinesie tardive).
L’uso dell’associazione carbidopa levodopa è controindicato nei pazienti con: glaucoma ad angolo stretto; grave insufficienza cardiaca o aritmie cardiache severe; ictus in fase acuta; lesioni cutanee sospette o non diagnosticate o storia di melanoma. Inoltre, non deve essere somministrata qualora esistano controindicazioni all’uso di farmaci simpaticomimetici, né in soggetti in trattamento con inibitori non selettivi delle monoaminoossidasi (IMAO) o inibitori selettivi della monoaminoossidasi (IMAO) di tipo A (l’eventuale assunzione va interrotta almeno 2 settimane prima dell’avvio della terapia con carbidopa levodopa).
L’associazione carbidopa levodopa può interagire con molti altri farmaci: per evitare inconvenienti, prima di assumere qualunque tipo di medicinale da prescrizione o da banco (OTC) o preparati fitoterapici è fondamentale informare il medico.
A cura di Ma.CRO Lifescience, startup dell’Università di Roma “La Sapienza”.
Scheda aggiornata a giugno 2023