Farmaco di classe H.
Medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa, da rinnovare volta per volta, vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti.
Polvere per concentrato per soluzione per infusione 50 e 100 mg.
A che cosa serve
Negli adulti e nei bambini micafungin è usato per il trattamento della candidosi invasiva e per la profilassi delle infezioni da Candida in pazienti sottoposti a trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche o in pazienti che si prevede possano manifestare neutropenia per 10 o più giorni.
Negli adulti e negli adolescenti con più di 16 anni è indicato anche per il trattamento della candidosi esofagea in pazienti per i quali sia appropriata una terapia endovenosa.
Quanto ne serve
La posologia di micafungin dipende dal peso corporeo del paziente ed è determinata dal medico.
Come e quando si prende
Micafungin si assume per via endovenosa. Dopo ricostituzione e diluizione, la soluzione deve essere somministrata tramite infusione endovenosa nell’arco di circa 1 ora. Infusioni eseguite in tempo più rapido possono causare frequenti reazioni istamino-mediate.
Avvertenze e indicazioni
La durate del trattamento è solitamente di 14 giorni, ma a seconda del paziente e delle patologie, viene decisa dal medico.
Il trattamento con micafungin è stato associato a una significativa compromissione della funzionalità epatica.
Micafungin non deve essere usato durante la gravidanza, se non in caso di assoluta necessità. Anche per quanto riguarda l’allattamento, si deve utilizzare il farmaco tenendo conto dell’equilibrio tra il benefico dell’allattamento al seno per il bambino e la salute della madre.
Micafungin può influenzare la fertilità maschile, ma non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari.
Effetti indesiderati, controindicazioni, interazioni
Le reazioni avverse più frequentemente segnalate sono state nausea, aumento della fosfatasi alcalina nel sangue, flebite (principalmente in pazienti affetti da HIV con accesso venoso periferico), vomito e aumento dell’aspartatoaminotransferasi.
Micafungin ha un basso potenziale di interazione con medicinali metabolizzati dalle vie mediate dal citocromo P450 3A.
Pazienti in terapia con sirolimus, nifedipina o itraconazolo in associazione a micafungin devono essere monitorati per la tossicità degli stessi, e il dosaggio di sirolimus, nifedipina o itraconazolo deve essere ridotto, se necessario.
Inoltre, la co-somministrazione di micafungin e amfotericina B desossicolato deve essere attuata soltanto nel caso in cui i benefici siano decisamente superiori ai rischi, con uno stretto monitoraggio della tossicità di amfotericina B desossicolato.
Avvertire sempre il medico riguardo a tutti i farmaci che si assumono prima di iniziare il trattamento.
A cura di Ma.CRO Lifescience, startup dell’Università di Roma “La Sapienza”.
Scheda aggiornata a giugno 2023