Farmaco di classe C, a carico del paziente
Obbligo di prescrizione medica, ricetta ripetibile
Disponibile in compresse da:
- 2 mg
Farmaco di classe A, concedibile esente
Obbligo di prescrizione medica, ricetta ripetibile
Disponibile in compresse da:
- 4 mg
- 16 mg
A che cosa serve
Metilprednisolone , appartenente alla categoria dei Corticosteroidi e nello specifico Glucocorticoidi . I corticosteroidi sono sostanze prodotte naturalmente dall’organismo e sono importanti per molte funzioni del corpo. Metilprednisolone è utilizzato per il trattamento di:
insufficienza surrenalica, malattie delle articolazioni (artrite reumatoide o artrite psoriasica), malattie della pelle (pemfigo e psoriasi grave), malattie allergiche (rinite allergica e asma bronchiale), malattie degli occhi (uveite posteriore diffusa, neurite ottica, irite e iridociclite), malattie dei polmoni (sarcoidosi ed enfisema), malattie del sangue (leucemia), malattie dell’intestino (enterite regionale, colite ulcerosa), malattie del cervello (meningite tubercolare) o per trattare patologie diverse da quelle sopra elencate.
Quanto ne serve
La dose iniziale raccomandata varia da 4 mg a 48 mg al giorno
Come e quando si prende
Assumere la/e compressa/e intere con un sorso d’acqua. Non masticare o non spezzare le compresse.
E’ il medico a stabilire la dose, quante volte al giorno e la durata del trattamento. Al miglioramento della sintomatologia, il medico decide come ridurre gradualmente la dose per arrivare alla dose minima più adatta (dose di mantenimento). Non usare una dose doppia per compensare la dimenticanza della dose.
Rivolgersi al medico in caso di assunzione accidentale di una dose eccessiva.
Non interrompere bruscamente l’assunzione, poiché potrebbe causare una riduzione del funzionamento delle ghiandole surrenali che producono i corticosteroidi naturali e sviluppare sintomi da sospensione quali: anoressia, nausea, vomito, sonnolenza, mal di testa, febbre, dolore ai muscoli e alle articolazioni, desquamazione della pelle, diminuzione di peso, abbassamento della pressione sanguigna e disturbi mentali o condurre a morte.
Avvertenze ed effetti collaterali
Per l’assunzione di metilprednisolone è raccomandata particolare cautela in caso siano presenti o si sia sofferto di una delle seguenti condizioni:
- tubercolosi
- stress
- sindrome di Cushing, malattia caratterizzata dalla produzione eccessiva di corticosteroidi naturali nel corpo
- ipotiroidismo
- diabete
- miastenia gravis, malattia che causa debolezza muscolare e affaticabilità
- intervento programmato con anestesia generale
- convulsioni
- infezione agli occhi causata dal virus Herpes simplex;
- ipertensione
- dislipidemia (avete elevati livelli di grassi nel sangue)
- insufficienza cardiaca
- coaguli di sangue nelle vene
- ulcera allo stomaco o altri problemi gravi allo stomaco o all’intestino
- cirrosi epatica, malattia del fegato
- problemi ai reni
- sclerodermia (nota anche come sclerosi sistemica, una malattia autoimmune)
- lesione al cervello causata da un trauma
- uso di antinfiammatori non steroidei (es. acido acetilsalicilico)
- prove di sensibilità sulla pelle
- feocromocitoma, tumore delle ghiandole surrenali
- peritonite o altre patologie gastrointestinali
- gravidanza e allattamento
- infezioni (varicella e morbillo)
- sarcoma di Kaposi, un tumore della pelle
Se una qualsiasi delle condizioni di cui sopra compare per la prima volta o peggiora in corso di trattamento con metilprednisolone, interrompere subito l’assunzione e consultare immediatamente il medico.
Informare immediatamente il medico nel caso in cui si manifestano i seguenti sintomi:
- reazioni allergiche gravi
- gonfiori in diverse parti del corpo (gambe e caviglie)
- alterazioni dei normali livelli di sali minerali nel sangue
- problemi agli occhi, visione offuscata o altri disturbi visivi
- grave infiammazione del pancreas
- osteoporosi (ossa fragili)
- accumulo di grasso che comprime il midollo spinale
- patologie epatobiliari (reversibili dopo l’interruzione)
Per chi svolge attività sportiva l’uso di metilprednisolone costituisce doping e può determinare comunque positività ai test anti-doping.
Gli effetti collaterali con frequenza non nota: infezioni, aumento del numero di globuli bianchi nel sangue, infiammazione dell’addome (peritonite), ipersensibilità al medicinale, angioedema, faccia rotonda o a luna piena (aspetto cushingoide), ridotta secrezione di ormoni da parte dell’ipofisi (una ghiandola posta alla base del cervello), sindrome da sospensione del trattamento, perdita o aumento di sostanze acide dall’organismo, ritenzione idrica, elevata quantità di grassi nel sangue, diminuzione dei livelli di potassio nel sangue, alterata tolleranza al glucosio e peggioramento del diabete esistente, accumulo di tessuto adiposo, aumento dell’appetito e del peso corporeo, disturbi mentali (comportamento maniacale, delirio, allucinazioni, schizofrenia, disturbi del pensiero, cambiamento di personalità, confusione, ansia, sbalzi d’umore, comportamento anomalo, insonnia, irritabilità), aumento della pressione del liquido presente nel cranio, convulsioni, disturbi del pensiero e della memoria, capogiri, vertigini, mal di testa, cataratta, occhi sporgenti e glaucoma, riduzione della vista, malattie della retina e della membrana coroidea, iper- o ipotensione, aumentata coagulazione del sangue, singhiozzo, formazione di coaguli di sangue nelle vene e nei polmoni, disturbi gastrointestinali, sanguinamento dello stomaco, perforazione dell’intestino, infiammazione dell’esofago e del pancreas, manifestazioni sulla cute (lividi, arrossamento della pelle, eruzioni cutanee, aumento dei peli, comparsa di piccole macchie rosse, prurito e orticaria, acne, atrofia della pelle), sudorazione eccessiva, alterazione dei livelli di acqua e sali minerali, debolezza muscolare e dolore a muscoli e articolazioni, osteoporosi, suscettibilità a fratture e rotture, mestruazioni irregolari, ritardata guarigione delle ferite, stanchezza e malessere, alterazione funzione epatica, aumento dei livelli di calcio nelle urine e dell’urea nel sangue, acidosi metabolica, visione offuscata; ritardo e alterazione della crescita (nei bambini)
Controindicazioni e interazioni
- ipersensibilità al metilprednisolone o ad un qualsiasi eccipiente presente
- infezione micotica sistemica (causata da funghi e diffusa all’intero organismo)
- somministrazione di vaccini “vivi” o “vivi attenuati”
Metilprednisolone può interagire con i seguenti medicinali: antibiotici (isoniazide, troleandomicina, claritromicina ed eritromicina), rifampicina, medicinali contro le convulsioni (fenobarbital, fenitoina e carbamazepina), medicinali contro il vomito (aprepitant e fosaprepitant), medicinali contro le infezioni da funghi (itraconazolo, ketoconazolo e amfotericina B), medicinali per il trattamento dell’HIV (indinavir, ritonavir e cobicistat) aminoglutetimide (medicinale contro la produzione eccessiva di corticosteroidi naturali), diltiazem, etinilestradiolo/noretindrone, medicinali contro il rigetto dopo il trapianto di organi e contro malattie di tipo autoimmune (ciclosporina, ciclofosfamide e tacrolimus), anticoagulanti orali, bloccanti neuromuscolari, medicinali contro le malattie dei muscoli, come la miastenia gravis e l’Alzheimer (anticolinesterasici), antidiabetici, acido acetilsalicilico, diuretici, xantine e beta-2-agonisti.
Attenzione: il succo di pompelmo interagisce con metilprednisolone, aumentando l’efficacia e la tossicità di questo medicinale.
A cura di Ma.CRO Lifescience, startup dell’Università di Roma “La Sapienza”.
Scheda aggiornata a giugno 2023