Farmaco di classe A, concedibile esente
Obbligo di prescrizione medica, ricetta ripetibile
Disponibile in polvere e solvente per soluzione iniettabile da:
- 1 g/4 ml per uso intramuscolare ed endovenoso
- 1 g/4 ml per uso intramuscolare
A che cosa serve
Cefotaxima appartiene alla categoria degli antibatterici cefalosporinici e nello specifico cefalosporine di terza generazione che agisce contrastando le infezioni batteriche.
Cefotaxima è indicato nel trattamento delle infezioni gravi causate da batteri chiamati Gram- negativi, quando resistenti agli antibiotici più comuni, in particolare se il corpo è gravemente debilitato o il sistema immunitario è indebolito. Viene usato anche nella prevenzione delle possibili infezioni che si sviluppano in ambiente chirurgico.
Quanto ne serve
La dose raccomandata di cefotaxima per gli adulti è di 2 g al giorno (1 g ogni 12 ore); se necessario, può essere aumentata a 3-4 g e, nei casi gravi, fino a 12 g al giorno, riducendo opportunamente l'intervallo tra le somministrazioni a 8-6 ore.
La dose giornaliera raccomandata per bambini al di sotto dei 12 anni è 50-100 mg per kg di peso corporeo, da suddividere in 2 - 4 somministrazioni giornaliere. In caso di condizioni molto gravi (che mettono a rischio la vita), può essere necessario aumentare la dose giornaliera a 200 mg di cefotaxima per kg di peso corporeo. Nel prematuro la dose raccomandata non deve superare i 50 mg di cefotaxima per kg di peso corporeo al giorno (suddivisi in 2 - 4 dosi) in quanto la funzionalità renale non è ancora pienamente sviluppata. In caso di infezioni molto gravi (che mettono a rischio la vita), può essere necessario aumentare la dose giornaliera. Il solvente contenente lidocaina cloridrato non va impiegato nei bambini al di sotto dei 12 anni.
Come e quando si prende
Il medico stabilirà l’assunzione dell’antibiotico per via intramuscolare o per via endovenosa in relazione alla gravità dell’infezione da curare. Inoltre, definirà la dose da somministrare in base al tipo di infezione e alla sensibilità del batterio a cefotaxima, tenendo conto delle condizioni di salute e del peso corporeo. La durata del trattamento varia in base alla sua risposta al medicinale e la terapia deve essere generalmente continuata almeno fino a 3 giorni dopo che la febbre le sia passata. In un soggetto adulto con problemi ai reni, la dose di mantenimento raccomandata è pari a metà della dose normale (1 g al giorno). Nei soggetti in emodialisi è prevista una somministrazione di 1 - 2 g di Cefotaxima al giorno a seconda della gravità dell’infezione.
Modo di somministrazione:
- Via intramuscolare: Aprire e prelevare il contenuto della fiala di solvente, con una siringa e versare all’interno del flaconcino contenente la polvere. Quando la polvere si è completamente sciolta, prelevare il contenuto del flaconcino con la siringa e procedere con l’iniezione. Il prodotto sciolto, fin dall’inizio, si presenta di colore giallo. Utilizzare il medicinale subito dopo la ricostituzione e gettare l’eventuale residuo.
- Via endovenosa: in questo caso, Cefotaxima le verrà somministrato da personale sanitario specializzato. Il farmaco verrà somministrato lentamente (3 - 5 minuti in caso di iniezione diretta e 20 minuti nel caso di iniezione per infusione) in modo da evitare alcuni effetti indesiderati osservati in seguito a somministrazione rapida (alterazioni del battito cardiaco ed irritazioni al sito di iniezione).
In caso di ingestione/assunzione accidentale di una dose eccessiva di questo medicinale, avvertire immediatamente il medico o rivolgersi al più vicino ospedale, poichè potrebbe causare sintomi come convulsioni, confusione, alterazioni della coscienza e disturbi del movimento tipici di alterazioni cerebrali.
Non usare una dose doppia per compensare la dimenticanza della dose.
Avvertenze ed effetti collaterali
Per l’assunzione di cefotaxima è raccomandata particolare cautela in caso siano presenti o si sia sofferto di una delle seguenti condizioni:
- anzianità o insufficienza renale grave
- malattie gastrointestinali (colite)
- assunzione di farmaci antibiotici aminoglicosidi (probenecid)
- assenza di miglioramenti o peggioramenti dei sintomi e insorgenza di altre infezioni (superinfezioni)
- Interrompere il trattamento e avvertire subito il medico in caso di:
- reazioni allergiche, anche gravi (shock anafilattico): eruzioni cutanee, prurito, difficoltà a respirare (broncospasmo) o a deglutire, gonfiore del viso, delle mani e dei piedi, degli occhi, delle labbra, della lingua e/o della faccia (angioedema).
- cambiamenti della pelle o delle mucose come la formazione di bolle (eruzioni bollose gravi).
- diarrea, poiché potrebbe trattarsi di un’infezione provocata da un batterio chiamato Clostridium difficile.
- alterazione dello stato di coscienza, confusione, disturbi del movimento, convulsioni.
- alterazioni del sangue nei cicli di trattamento superiori ai 7 - 10 giorni (leucopenia, neutropenia, insufficienza midollare, pancitopenia, agranulocitosi, trombocitopenia, anemia emolitica).
L’effetto collaterale più frequentemente osservato nel trattamento con cefotaxima è dolore nel sito di iniezione dopo somministrazione intramuscolare.
Gli effetti collaterali a frequenza non nota sono: insufficienza midollare, diminuzione di tutte le cellule del sangue, riduzione dei globuli bianchi nel sangue, distruzione dei globuli rossi nel sangue (anemia emolitica), eruzioni cutanee, prurito, costrizione dei bronchi con difficoltà a respirare (broncospasmo) o a deglutire, gonfiore del viso, delle mani e dei piedi, degli occhi, delle labbra, della lingua e/o della faccia (angioedema), dolore alle articolazioni (artralgia), febbre indotta dal medicinale (febbre da farmaci), mal di testa (cefalea), capogiri, sintomi come confusione, alterazioni della coscienza, disturbi del movimento, convulsioni, alterazione dei battiti del cuore (aritmia), nausea, vomito, dolore all’addome, episodi di diarrea, appetito ridotto, infiammazione della lingua (glossite), bruciore di stomaco (dispepsia), alterazione della funzionalità del fegato (epatite) e ittero, cambiamenti della pelle o delle mucose come la formazione di bolle (eruzioni bollose gravi, eritema multiforme, arrossamenti diffusi, Sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica, pustolosi esantematica acuta generalizzata), infiammazione di una parte del rene chiamata interstizio renale (nefrite tubulointerstiziale), lesione renale acuta, aumento transitorio dei livelli di azoto contenuto nelle urine, reazioni sistemiche causate dalla lidocaina e indurimento e fragilità nella sede d’iniezione, senso di oppressione al torace, vaginite, agitazione, stato di confusione mentale, astenia, sudorazione notturna.
Controindicazioni e interazioni
- ipersensibilità a cefotaxima o a un qualsiasi eccipiente presente
- reazione allergica anche grave (shock anafilattico) alla penicillina, alla cefalosporina o ad altri antibiotici beta-lattamici
- in gravidanza e allattamento
- non usare mai Cefotaxima quando ricostituito con il solvente contenente lidocaina:
- in bambini di età inferiore ai 30 mesi
- in caso di reazione allergica alla lidocaina o ad altri medicinali anestetici locali - in presenza di blocco al cuore in mancanza di stimolo
- insufficienza cardiaca grave
Cefotaxima può interagire con i seguenti medicinali: antibiotici aminoglicosidici e diuretici (furosemide), medicinali uricosurici (probenecid), medicinali che inibiscono i movimenti intestinali (peristalsi).
A cura di Ma.CRO Lifescience, startup dell’Università di Roma “La Sapienza”.
Scheda aggiornata a giugno 2023