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CONOSCI I PRINCIPI ATTIVI

 Il principio attivo è il vero cuore del farmaco, la sostanza con il potere terapeutico.
Vuoi sapere quali sono i principi attivi alla base dei medicinali più usati?
In questa sezione puoi trovare tutte le informazioni sui principi attivi utili al trattamento delle patologie più comuni.

I testi contenuti in questa sezione sono realizzati da Egualia e sintetizzano le informazioni
desunte dai Riassunti delle Caratteristiche del Prodotto (RCP) e dei Fogli Illustrativi (FI)
aggiornati dei farmaci, autorizzati in Italia e contenuti nella Banca Dati AIFA (Agenzia italiana del farmaco).

 

Farmaco essenziale di classe A, erogato gratuitamente al cittadino.

Ricetta medica obbligatoria.

Collirio da 20 mg/ml.

A che cosa serve

Questo principio attivo appartiene a un gruppo di farmaci denominati ‘inibitori dell'anidrasi carbonica’. Questo medicinale viene utilizzato per ridurre la pressione intraoculare in caso di glaucoma o di ipertensione oculare (un aumento della pressione dell'occhio) e può essere utilizzato sia da solo o in aggiunta ad altri farmaci chiamati ‘beta-bloccanti’.

Quanto ne serve

Negli adulti la posologia prevista è di 1 goccia di collirio da 20 mg/ml per 3 volte al giorno (2 volte al giorno, se è associato al trattamento con farmaci betabloccanti per uso oftalmico).

L’eventuale uso nei bambini con più di 12 anni va valutato attentamente e definito dall’oculista.

Come e quando si prende

Lavarsi le mani con acqua e sapone; aprire il flacone al momento dell’uso e istillare le gocce di collirio all’interno della palpebra inferiore (tenendo la testa leggermente reclinata all’indietro), senza toccare le ciglia o l’occhio con l’erogatore. Chiudere l’occhio per 1 minuto, premendo il sacco lacrimale con un dito. Richiudere immediatamente il flacone dopo l’uso, senza toccare l’erogatore con le dita.

Evitare il contatto del collirio con lenti a contatto morbide.

La punta del contagocce è stata progettata in modo da far fuoriuscire una singola goccia. Non allargare il foro della punta.

Se è necessario applicare altri farmaci oftalmici nello stesso occhio, attendere 5-15 minuti tra un’applicazione e l’altra.

Avvertenze e indicazioni

Dorzolamide è stata studiata in lattanti e nei bambini di età inferiore a sei anni che presentavano un’elevata pressione nell’occhio/i, o a cui era stato diagnosticato il glaucoma. Per maggiori informazioni, rivolgersi al proprio medico.

Il collirio a base di dorzolamide non va somministrato in gravidanza né durante l’allattamento.

Possibili effetti indesiderati causati dal prodotto come capogiri e disturbi alla vista possono interferire con la capacità di guidare o di usare macchinari. Se tali effetti indesiderati si manifestano, si deve evitare di guidare o di usare macchinari

Effetti indesiderati, controindicazioni, interazioni

Il collirio a base di dorzolamide è generalmente ben tollerato. Come tutti i medicinali, anche questo medicinale può causare effetti indesiderati, sebbene non tutte le persone li manifestino. I seguenti effetti indesiderati sono stati riportati negli studi clinici o dopo la commercializzazione:

  • Effetti indesiderati molto comuni (si possono verificare in più di 1 paziente su 10):

-Bruciore e dolore puntorio agli occhi.

  • Comuni (si possono verificare fino a 1 paziente su 10):

-Malattia della cornea con dolore oculare e vista offuscata (cheratite puntata superficiale), infiammazione o irritazione della palpebra, secrezione con prurito agli occhi (congiuntivite), occhio vitreo, visione offuscata;

-Stanchezza, debolezza, mal di testa, nausea, sensazione di gusto amaro.

Il suo impiego è controindicato nei soggetti ipersensibili al principio attivo e va usato con estrema cautela in presenza di serie alterazioni della funzionalità del fegato o dei reni. 

Dorzolamide può interferire con altri farmaci. Informare il proprio medico se si ha recentemente usato, si sta usando o se si useranno altri medicinali, compresi altri colliri o prodotti che non richiedono prescrizione medica, in particolare se si sta assumendo alte dosi di antidolorifici contenenti acido salicilico (per esempio aspirina).

È inoltre opportuno informare il medico se si sta assumendo altri inibitori dell’anidrasi carbonica come l’acetazolamide o un medicinale sulfa.

 

 

 

A cura di Ma.CRO Lifescience, startup dell’Università di Roma “La Sapienza”.

Scheda aggiornata a giugno 2023

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