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“Bastano due dita al polso” per accertare l'eventuale presenza della fibrillazione atriale. La campagna è lanciata dalla Onlus Alt su un'aritmia che coinvolge circa due milioni di italiani, che in larga parte sono ignari di soffrirne, sebbene possa condurre a conseguenze assai gravi. Essenziale dunque potenziarne la diagnosi, che in effetti è assai semplice.

Nel raccontare e denunciare i guasti e i limiti della Sanità italiana non vanno omesse le buone notizie. Per esempio, il capitolo sulle “morti evitabili” nell’ultimo Rapporto dell’Ocse, “Health at Glance”. Emerge, su dati del 2015, un fenomeno in realtà raccapricciante, in quanto i decessi che si potrebbero evitare con migliori politiche di salute pubblica (dalla prevenzione alla cura) sarebbero ben 1,2 milioni l’anno a livello europeo. L’Italia risulta tuttavia in vetta ai Paesi più virtuosi, specie in riferimento alle patologie cardiovascolari, che restano le più letali.

Insomma, pur tra mille difficoltà, c’è una Sanità che ancora funziona e si cura efficacemente di noi. E lo si deve anzitutto alle persone, dalla qualità dei professionisti del settore – medici, infermieri, produttori farmaceutici, farmacisti – al gran cuore di tantissimi, pazienti inclusi, anche con la sponda di rilevanti e combattive realtà associative.

Ed è proprio sul “cuore” che si segnala un’iniziativa virtuosa, partita dal basso, che ci ricorda, tra l’altro, quanto possa essere facile, alla portata di tutti, qualche strumento di prevenzione e addirittura di diagnosi. L’iniziativa è dell’Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari Alt e consiste in una campagna di sensibilizzazione dedicata alla “fibrillazione atriale”.

Si tratta di un’aritmia molto diffusa ma assai sottodiagnosticata (spesso i sintomi non sono evidenti), sebbene possa comportare conseguenze assai gravi, e dopo gli ottant'anni colpisce addirittura una persona su dieci. “Sono due milioni gli italiani e dieci milioni gli europei che soffrono di fibrillazione ma moltissimi hanno saputo di soffrirne solo dopo essere stati colpiti da ictus”, spiega la specialista Lidia Rota Vender, presidente di ALT, sottolineando che “se fossero stati allertati molti si sarebbero potuti salvare”.

La campagna si chiama “Check Your Pulse”, e ruota intorno a un video realizzato in collaborazione con studenti di scuole di cinema e musica, destinato a televisioni, radio e social media, intorno all'hashtag #ChYP. La traduzione è “Controlla il tuo polso”, e il concetto è assai semplice, tanto da potersi rivolgere perfino ai bambini. Spiega che bastano due dita al polso per poter rilevare l’eventuale presenza della fibrillazione. Semplice, quanto virtualmente salvifico.

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