Una scoperta da Nobel potrebbe celare la chiave per fermare l'Alzheimer.Il fattore di crescita neuronale NGF (Nerve Growth Factor), individuato da Rita Levi Montalcini, blocca le vie che portano alla malattia di Alzheimer e potrebbe essere usato a fini terapeutici. Lo ha scoperto un gruppo di ricerca del Consiglio nazionale delle ricerche (coordinato da Pietro Calissano) e dell'EBRI (European Brain Research Institute-Centro europeo di ricerche sul cervello, guidato da Antonino Cattaneo). A 50 anni dalla scoperta del fattore di crescita nervoso che è valsa il Nobel alla Levi Montalcini, il NGF continua a rivelare proprietà sconosciute. Lo studio è stato condotto in sinergia tra CNR, EBRI, Fondazione Santa Lucia di Roma, Regione Lazio e Filas Spa. E proprio all'interno di questa collaborazione è stato siglato oggi l'accordo con il quale Filas Spa, la società regionale dedicata al sostegno all'innovazione, concede un finanziamento di 4 milioni e 650 mila euro al settore delle Neuroscienze, che costituiscono una delle sei linee scientifiche del Distretto tecnologico delle bioscienze nel Lazio. "Nell'ultimo decennio la scoperta del NGF, oltre ad aver rappresentato una pietra miliare nel campo della biologia, ha aperto la strada a un crescente numero di possibili applicazioni nella patologia umana - sottolinea in una nota Pietro Calissano, direttore dell'Istituto di neurobiologia e medicina molecolare del CNR - Fra queste potenziali applicazioni, è in fase di avanzata sperimentazione l'uso del NGF a fini terapeutici o di prevenzione del morbo di Alzheimer". Si stima che in Italia circa 500.000 persone siano colpite da questa malattia, con costi che oscillano fra 70 e 120.000 euro l'anno a testa.