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Una tela di Botticelli tre volte al giorno o "il bacio" di Gustav Klimt somministrato per un paio d'ore al dì. La ricetta del medico potrebbe presto subire una rivoluzioneculturale, con l'arte che guadagna terreno rubando spazio ad antinfiammatori e analgesici. Il nuovo e insolito antidoto alla sofferenza fisica arriva da uno studio italiano che ha guadagnato le pagine della celebre rivista New Scientist. Prove scientifiche alla mano, il team di ricercatori dell'Università di Bari guidato da Marina de Tommaso ha dimostrato che l'arte, oltre ad allietare lo spirito, è in grado di ridurre il dolore fisico. In realtà è da tempo noto che le distrazioni sono in grado di ridurre la percezione del dolore, ma questo è il primo studio che mostra come la bellezza svolga un ruolo determinante in tal senso. "Gli ospedali - fa notare de Tommaso - sono stati progettati per essere funzionali, ma riteniamo che la loro estetica debba essere rivista e considerata in tal senso". E dopo la dimissione le cure per la convalescenza potrebbero prevedere anche una visita al museo o alla galleria d'arte più vicina.



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