È stato osservato che il consumo di birra non alcolica, in un campione di donne di età compresa fra 58 e 73 anni, popolazione particolarmente a rischio di malattia aterosclerotica, produce una riduzione dello stress ossidativo che può avere un impatto benefico sul rischio cardiovascolare.A fronte, tuttavia, di concentrazioni circolanti di mediatori infiammatori coinvolti nella fisiopatologia cardiovascolare invariate. In particolare il consumo di birra analcolica è associato a una diminuzione delle LDL ossidate, delle sostanze reattive all'acido tiobarbiturico e della concentrazione plasmatica di gruppi carbonilici, nonchè a un aumento dei livelli di alfa-tocoferolo e di glutatione eritrocitario. Solo le pazienti con livelli di colesterolo superiori a 240 mg/dl hanno comunque mostrato riduzioni in questo parametro dopo la somministrazione di birra analcolica.