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Secondo gli esperti del Dipartimento Malattie Infettive dell'Istituto Superiore di Sanità, gli attuali antibiotici hanno ancora 10 anni di carriera per poi diventare del tutto inefficaci.L'uso scorretto in Italia, come in Europa, è sempre più frequente e sta facendo aumentare esponenzialmente la resistenza ai farmaci, ormai non più compensata dall'arrivo di nuove molecole più potenti. Due sono i comportamenti dei consumatori che maggiormente favoriscono la resistenza dei batteri ai farmaci: il loro uso per combattere l'influenza e il raffreddore e l'uso senza l'indicazione data dal medico. "Dobbiamo abituarci a considerare l'antibiotico come un bene non rinnovabile - suggerisce Antonio Cassone, direttore del Dipartimento Malattie Infettive dell'Istituto Superiore di Sanità - così come accade per alcune fonti di energia: non ne abbiamo a disposizione risorse infinite. Sarebbe utile una Kyoto per questi farmaci. Combattere le infezioni, infatti, è un problema globale visto che i batteri non conoscono confini".



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