Secondo uno studio condotto da Bruno Marcello Fusco, professore del Dipartimento di Scienze Farmaceutiche dell'Università degli Studi di Salerno e responsabile del Centro di Medicina del Dolore dell'IRCCS Neuromed di Venafro (Isernia), si sta diffondendo un tipo di mal di testa legato all'inattività e alla mancanza di lavoro.Colpisce chi è costretto a rimanere a casa e non sa come occupare il tempo, persone annoiate che guardano molta televisione o trascorrono molto tempo davanti al computer. Il numero dei casi è in aumento del 20%. "In Italia, come negli Stati Uniti - spiega Fusco - vi è un netto aumento delle cefalee denominate tensive perchè rapportate allo stress. Causa scatenante, oltre all'improvvisa inattività dovuta alla mancanza di lavoro, è la reazione emotiva alle preoccupazioni che scaturiscono da essa. Non solo problemi economici reali, ma anche le insicurezze che la crisi ha generato: la paura di perdere i punti di riferimento faticosamente conquistati nel tempo, i possibili cambiamenti esistenziali che la crisi prospetta, le variazioni del proprio status sociale". L'esperto ricorda che esistono altri disturbi scatenati dallo stress: "dolori diffusi, alle articolazioni e ai muscoli. Oppure può essere presente colon irritabile, con forti dolori addominali. Spesso mal di testa, dolori diffusi, coliti sono concomitanti e sono fonte di disagio e di ulteriori sintomi, come l'insonnia da dolori notturni".