Le donne sempre più spesso si orientano verso le terapie alternative per la gestione della sintomatologia della menopausa.Lo rileva uno studio condotto da un team di ricercatori australiani dell'Università di Adelaide guidati da Alastair MacLennan e pubblicato su Climacteric. Il monitoraggio di 8 anni su 953 donne con più di 40 anni, di cui 688 oltre i 50, ha rilevato che nel 2004 il 15,8% delle over 50 ricorreva alla terapia ormonale sostitutiva (TOS), contro il 22% del 2000, mentre l'uso di cure alternative era raro. Nel 2008 l'uso della TOS è sceso all'11,8% mentre il ricorso a cure alternative è salito al 4%. Secondo i ricercatori, inoltre, molte pazienti erroneamente identificano questi trattamenti come identici alla classica terapia ormonale e come approccio sicuro rispetto a quello tradizionale. Il problema, spiegano gli esperti, è che questi approcci non sono stati sottoposti a test di sicurezza ed efficacia. "La maggior parte degli osservatori concorda sul fatto che i rischi della TOS sono stati sovrastimati dopo i primi risultati di parte del Women's Health Initiative Study nel 2002 - sottolinea MacLennan. La terapia ormonale sostitutiva è ancora il metodo migliore per trattare i disturbi della menopausa per la grande maggioranza delle donne".