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Il rialzo delle temperature costringe i soggetti allergici a confrontarsi con il disturbo per vari motivi: "Gli effetti del calore sono molteplici: l'aumento di anidride carbonica nell'aria si abbina all'incremento dei pollini e delle spore fungine, che grazie ai raggi ultravioletti permangono più a lungo nell'aria. Risultato? Un mix che toglie il fiato agli allergici", spiega Floriano Bonifazi, presidente IFIACI (Federazione italiana delle società immunoallergologiche) e direttore del Dipartimento di medicina interna e malattie immunoallergologiche degli Ospedali Riuniti di Ancona. "La canicola potenzia l'azione infiammatoria diretta dello smog, tipico delle nostre città - spiega Bonifazi - i raggi UV contribuiscono a trasformare l'ossido nitrico in ozono." Questo, abbinato alla pollinazione e al fatto che il caldo aumenta la persistenza di pollini e spore nell'aria, può essere alla base di un'elevata diffusione di crisi allergiche. "Chi sa di avere un'allergia respiratoria, o soffre di asma, deve evitare di fare attività fisica all'aperto, perchè lo sforzo aumenta il pericolo di un attacco", consiglia Bonifazi. Niente corse al parco, dunque. "Meglio rifugiarsi al mare, se si può - conclude - perchè le correnti marine puliscono l'aria dai pollini, oppure in montagna al di sopra dei mille metri".



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