La tecnologia della realtà virutale diventa uno strumento terapeutico per risolvere i disturbi della condotta alimentare, anoressia e bulimia."La realtà virtuale può fare molto", sostiene Giuseppe Riva, psicologo dell'Istituto Auxologico Italiano. "Aiuta, per esempio, le ragazze con problemi di anoressia a vedere e accettare la loro immagine reale. Si parte da una visione distorta del corpo, come appare agli occhi della paziente. Poi comincia un percorso assistito, che gradualmente corregge l'immagine fino ad avvicinarsi a quella reale". La stessa strategia viene applicata anche per gestire i disturbi d'ansia che spesso affliggono le persone colpite da obesità. Una volta indossato, il caschetto per la realtà virutale propone scenari che vanno dall'isola deserta fino alla riva di un lago, per poi proiettare il paziente davanti a uno specchio a contemplare la propria immagine riflessa. "Tutto suggerisce relax: l'acqua, mentre il respiro rallenta, smette di incresparsi, il fuoco lentamente si spegne - racconta lo psicologo - e il paziente impara a usare altre tecniche di rilassamento come, appunto, intervenire sul respiro. Abbiamo osservato che unire la realtà virtuale alla terapia alimentare aumenta l'efficacia della cura a lungo termine".