Grecia, Irlanda e Portogallo vivono nell'austerity da più di un anno: in cambio dei salvataggi di Unione europea e Fondo monetario hanno dovuto avviare profondi piani di risanamento. La Spagna si è mossa per tempo temendo il contagio. Queste le manovre finanziarie per il 2012 decise dai loro Governi per rimettere ordine nei bilanci pubblici e riconquistare la fiducia dei mercati.
Grecia - Il Parlamento greco ha approvato una manovra di bilancio 2012 di 28,35 miliardi di euro in cinque anni di cui 14,27 di tagli alla spesa e 14,08 miliardi di maggiori entrate fiscali. Un passo importante a cui si è associato il via libera alle privatizzazioni per 50 miliardi di euro entro il 2015. La Finanziaria - che ora deve essere di nuovo aggiornata su pressione della troika Ue-Bce-Fmi con nuovi tagli per 1,7 miliardi a causa dell'aumento del deficit salito all'8,2 rispetto al 7,6% precedentemente stimato - prevede che quest'anno le tasse aumenteranno in totale di 2,02 miliardi di euro, di 3,68 nel 2012, di 156 milioni di euro nel 2013 e di 685 milioni nel 2014. Del pacchetto fa parte un'imposta "di solidarietà" richiesta quest'anno alle famiglie tra l'1 e il 5% del reddito. Altre misure prevedono l'abbassamento della soglia di esenzione fiscale (da 12mila a 8mila euro), l'aumento delle imposte sulla proprietà, il condono edilizio, l'aumento dell'Iva per ristoranti e bar dal 13 al 23%. Sono stati varati anche tagli al personale del settore pubblico che ammontano a 770 milioni di euro nel 2011, 600 nel 2012, 448 nel 2013, 306 nel 2014 e 71 nel 2015. La manovra prevede più di 5 miliardi di tagli ai benefici sociali, l'aumento dei contributi previdenziali e la lotta al lavoro sommerso. C'è anche un capitolo sulla lotta all'evasione fiscale dove si punta a raccogliere più di 3 miliardi entro il 2015. Previsti tagli agli investimenti pubblici.
Irlanda - L'Irlanda sta rispettando gli obiettivi. Le misure di austerity avviate nel dicembre del 2010 dopo il salvataggio di Ue e Fmi ridurranno a fine anno il deficit di 6 miliardi, pari a quattro punti percentuali del Pil. Colpiti in prevalenza il welfare e le pensioni dei dipendenti pubblici mentre due miliardi di euro sono venuti da imposte aggiuntive. Per il 2012 l'aggiustamento si muoverà sulla stessa linea per un totale di 2,8 miliardi.
Portogallo - L'obiettivo di ridurre il deficit del 2011 al 5,9% del Pil sembra a portata di mano per Lisbona. Nonostante la recessione. Congelati i salari pubblici e le pensioni fino al 2013. L'Iva è stata aumentata. Eliminati alcuni benefici fiscali. Mentre sono stati ridotti i contribuiti sociali per le imprese. Il piano di risanamento concordato con Ue e Fmi prevede la vendita delle quote statali delle società elettriche Edp e Ren oltre che della compagnia aerea Tap. E la vendita entro il 2012 di altri due grandi gruppi pubblici. Il prossimo anno il deficit dovrebbe ridursi di circa 2,4 miliardi di euro.
Spagna - La Spagna negli ultimi due anni ha ridotto il deficit di bilancio pubblico di quasi cinque punti percentuali recuperando con manovre straordinarie più di 50 miliardi di euro. Tagli agli stipendi pubblici, alle pensioni, ai bonus bebè; aumento di Iva, di Irpef sui redditi più alti e dell'imposta sul capital gain; blocco degli investimenti in infrastrutture e riduzione dei trasferimenti alle regioni. Il Governo socialista di José Luis Zapatero ha ristrutturato le banche, avviato la riforma di pensioni e mercato del lavoro. Per dare fiducia ai mercati il Parlamento ha appena approvato la riforma che inserisce un tetto al deficit nella Costituzione. E una settimana fa è stata approvata un ulteriore manovra straordinaria da cinque miliardi: tra tagli alla spesa pubblica per medicinali, obbligando i medici a prescrivere farmaci generici, e aumenti degli acconti sulle tasse delle imprese con oltre 20 milioni di fatturato. Allo stesso tempo sono stati introdotte misure per favorire la crescita: riduzione dell'Iva sulle case dall'8 al 4% e agevolazioni per le assunzioni dei giovani.