MENU

Il ministro della Salute Ferruccio Fazio ha proposto di abolirli grazie a una tassa sul tabacco, ma intanto i nuovi ticket sanitari introdotti a luglio sono già applicati praticamente su tutto il territorio nazionale. Stiamo parlando del ticket di 10 euro sulle visite specialistiche e di 25 euro sui “codici bianchi” (ovvero le prestazioni non urgenti al pronto soccorso), previsti dalla manovra di luglio scorso e già in vigore. L’idea di Fazio ha riscosso subito consenso da più parti, ora però bisognerà vedere quale sarà l’esito in termini concreti. Certo il momento non è roseo per i pazienti italiani e per le loro tasche. Nei giorni scorsi, durante un’audizione al Senato, il presidente dell’Istat Enrico Giovannini ha evidenziato che il settore della salute è in Italia uno di quelli in cui l’inflazione viaggia a livelli superiori rispetto all’area euro. Sembrerebbe quindi quanto mai opportuno cercare di alleggerire il peso che grava sulle spalle di chi ha bisogno di curarsi nel nostro Paese.

Intanto, però, i ticket in questione, inizialmente "congelati" da alcune amministrazioni regionali nel tentativo di trovare soluzioni diverse, sono ad oggi applicati in tutte le Regioni. Fanno eccezione Valle d'Aosta e provincia autonoma di Bolzano, mentre Trento applicherà solo quello sui codici bianchi.

Fra tutte quelle che li hanno applicati, va detto che in molti casi il contributo viene modulato in base a reddito o entità della prestazione. I ticket sono già scattati regolarmente già a fine luglio in Lazio, Liguria, Calabria, Puglia, Sicilia e Basilicata. Al momento sono invece in attesa di rimodulazioni Molise e Campania.

Diverse invece la soluzioni trovate dalle altre Regioni. In Sardegna il ticket aggiuntivo sarà solo un contributo simbolico di un euro. Per le prestazioni specialistiche c’è un limite massimo stabilito di 46,15 euro, mentre per il Pronto Soccorso è previsto il pagamento di 25 euro per i codici bianchi e di 15 euro per i codici verdi. In Abruzzo è applicata invece dal 10 agosto la quota fissa aggiuntiva di 10 euro a ricetta per la specialistica ambulatoriale, ma solo per nuclei familiari con redditi superiori a 36 mila 151 euro annui.

Toscana, Emilia Romagna e Umbria hanno presentato insieme un piano di rimodulazione dei ticket per fasce di reddito sia per i farmaci, sia per le prestazioni specialistiche: in Toscana ed Emilia Romagna il piano è partito da fine agosto , mentre in Umbria avverrà nel mese di settembre.

In Lombardia dall’inizio di agosto sono in vigore rimodulazioni dei ticket in base al valore delle prestazioni: il ticket non c’è per le prestazioni sotto i 5 euro, mentre al disopra di tale entità l'aggravio di costo non sarà fisso, ma pari al 30% del valore della ricetta. La Regione Marche è invece in attesa dell’ok da parte del Governo: l’ipotesi sottoposta è di rimodulare il ticket sanitario di 10 euro in base alle fasce di reddito familiare lordo, applicandolo sulla spesa farmaceutica e sulle prestazioni specialistiche.

Diversa ancora la soluzione scelta dal Piemonte, che ha deciso di modulare il contributo dei cittadini mantenendo invariato il costo dei ticket più bassi e facendo crescere in maniera proporzionale quelli più alti. In Veneto si applicano dall'inizio di agosto i nuovi ticket modulati su due fasce di reddito: 5 euro per le famiglie con reddito fino a 29.000 euro, 10 euro per quelle che superano tale soglia. Infine, in Friuli Venezia Giulia i tecnici della Regione sono al lavoro per rimodulare il contributo su prestazioni e codici bianchi.

Articoli Correlati

x