In tempi di crisi anche la spesa per la salute rischia di pesare di più sui cittadini, soprattutto su quelli più deboli. In primo luogo gli anziani, che negli ultimi anni, dal 2000, hanno visto crescere l’esborso necessario per curarsi di ben il 50%. La salute degli italiani è sulla carta fra le priorità del nuovo governo guidato da Mario Monti, almeno a giudicare dalle prime mosse. Significativa è stata da questo punto di vista la nomina di un ministro esclusivamente dedicato alla Sanità, nonostante nei giorni precedenti si ipotizzasse un accorpamento con il Welfare. C’è dunque nell’attuale governo un nuovo ministro della Salute, Renato Balduzzi, che ha fatto subito dichiarazioni incoraggianti sostenendo che, nel contesto della crisi economica, la Sanità non va intesa come un problema, ma come “una risorsa e un volano” per affrontarla.
Lo stesso Monti, già nel discorso per ricevere la fiducia al Senato, ha posto fra i temi caldi la salute, in particolare quella degli anziani, dichiarando che “va prestata attenzione ai servizi di cura per gli anziani, che è preoccupazione crescente per le famiglie”. Parole accolte con soddisfazione da Federanziani, la Federazione delle associazioni della terza età, che tuttavia attraverso il suo Presidente, Roberto Messina, ha voluto anche sollecitare un’attuazione rapida e concreta di queste aspettative. “Federanziani” ha dichiarato Messina “apprezza le parole espresse dal Presidente del Consiglio Monti sull’attenzione richiamata sui servizi di cura per gli anziani, preoccupazione crescente per le famiglie. Federanziani ricorda però che non è solo una preoccupazione: è uno stato di fatto. Gli anziani sono stanchi di parole e vogliono fatti, non possono più firmare cambiali in bianco. Hanno raschiato il fondo del barile dei loro risparmi per curarsi o per mantenere figli o nipoti privi di lavoro o con salari da terzo mondo”.
“L’invecchiamento della popolazione italiana cresce” prosegue Messina “infatti, nel 2030, il numero degli over 65 sorpasserà quello delle generazioni di mezzo. Una popolazione che invecchia ha bisogno di maggiore assistenza sanitaria, l’assistenza occorre dalla nascita e durante il declino, visto che nel tempo per vivere il sistema sanitario viene sfruttato poco. Le risorse per una popolazione che invecchia oggi già sono scarse e se si vuole conservare l’attuale livello sanitario occorre aumentare le risorse o aumentare la produttività o abbattere gli sprechi. Gli anziani ogni anno spendono per curarsi il 34% in più della media. L’anno scorso l’esborso medio secondo il Centro Studi Sic di Federanziani si è attestato a 1.102 euro, il 50% in più rispetto al 2000. Un salasso che ha pesato maggiormente sulle famiglie dei pensionati che hanno dovuto pagare di tasca propria circa 1.480 euro per i servizi sanitari e prodotti farmaceutici, pari a due mesi di pensione, cioè il 34% in più di una famiglia media. Di fronte a questi dati sappiamo che dobbiamo dare un tempo al nuovo governo per preparare un programma che ci porti ad un futuro migliore, ma quel tempo a disposizione è esiguo come è esigua la capacità di pazienza, dei risparmi e della salute”.
Il Presidente di Federanziani si rivolge al neo Presidente del Consiglio per chiedere subito provvedimenti. “Siamo disponibili a confrontarci su tutte queste tematiche e a permetterci di dare i nostri suggerimenti” conclude Messina, “bisogna tutelare chi paga le conseguenze di tutto questo, cioè le fasce più deboli della società, tra cui gli anziani, che non hanno disponibilità finanziarie per scegliere il mercato”.