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Sorpresa: tagliare drasticamente il consumo di sale potrebbe non essere benefico. E’ uno dei segnali più sorprendenti lanciati dal 27mo Congresso della Società Europea dell’Ipertensione, tenutosi nei giorni scorsi a Milano.

Sorpresa: tagliare drasticamente il consumo di sale potrebbe non essere benefico. E’ uno dei segnali più sorprendenti lanciati dal 27mo Congresso della Società Europea dell’Ipertensione, tenutosi nei giorni scorsi a Milano.

E sembra contrastare con l’ampia letteratura in materia, specie in relazione al tema stesso della pressione arteriosa, nonché con le politiche attivate anche in Italia per limitarne l’assunzione nell’obiettivo di benefici sanitari, e perfino economici, già segnalati su questo portale. In realtà, a ben vedere, la contraddizione non c’è, il segnale si limita a un monito, comunque rilevante, a evitare gli “integralismi”. Nel dettaglio, gli studi clinici hanno finora accertato che l’abbassamento di pressione avviene con un consumo di sale inferiore ai 3 grammi al giorno, e tuttavia “la dose ottimale di sodio per il benessere dell’organismo è un dato ancora da stabilire”, ha rimarcato il presidente del Congresso Giuseppe Mancia, nonché autore di una ricerca di revisione in materia.

La conclusione di tale studio rimane quella di evitare gli eccessi salini, ma senza scendere sotto la soglia dei 7,5 grammi, “perché non conosciamo ancora le conseguenze per la salute” di tagli ulteriori. Il nostro corpo, dinanzi soprattutto a situazioni patologiche, ha bisogno di equilibri, e anche una limitata presenza di sodio può essere un fattore attivo, sicché le soluzioni drastiche sembrano da evitarsi, in quanto prive di riscontri scientifici certi.

Il tema è serio, specie in quanto l’ipertensione arteriosa coinvolge un adulto europeo su tre, superando addirittura il fumo e l’inquinamento atmosferico come fattore di rischio cardiovascolare, con prospettive di peggioramento legate all’invecchiamento della popolazione. Un problema esteso, dunque, e al contempo spesso affrontato male. La metà dei pazienti, ad esempio, sospende arbitrariamente le cure, e si controlla in modo discontinuo.

La scarsa aderenza terapeutica è spesso determinata dal fatto che si sta provvisoriamente un po’ meglio. E le soluzioni drastiche fai-da-te come l’azzeramento del sale in generale non hanno un riscontro scientifico. Sono tutte cattive abitudini da eliminare, perché l’ipertensione richiede invece un’attenzione cauta quanto di lungo periodo. Gli eccessi e le scorciatoie, incluso l’azzeramento del sale, non sono una soluzione.

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