Rischi tumorali, melanomi, carcinomi, seri problemi agli occhi, invecchiamento precoce della pelle. Sono tantissime le controindicazioni di un'eccessiva esposizione al sole, e tuttavia gli italiani, sebbene rivendichino generalmente di essere padroni ed esperti della materia, spesso si proteggono assai male. A rinnovare l'allerta in materia è l'esito di un'apposita indagine divulgata nei giorni scorsi sui nostri comportamenti in spiaggia.
Emerge tra l'altro che oltre la metà degli italiani non prende le giuste cautele perché ha fretta di scurirsi. Il 45% addirittura utilizza creme abbronzanti al posto di quelle protettive, con l'esito che il 66% si procura rilevanti scottature, e un terzo dei bagnanti subisce colpi di calore.
Alcuni degli errori sono suscitati dall'istinto di accelerare appunto l'abbronzatura, ma a incombere è anche una diffusa disinformazione. Un portale internazionale ha fatto ad esempio il punto sui “falsi miti” in materia di creme solari. Tra i più plateali, l'idea che non sempre esse siano necessarie, ad esempio quando il cielo è nuvoloso; poi quella secondo cui la protezione non faccia assorbire la benefica vitamina D, mentre in realtà bastano pochi minuti al processo. Ancora, il falso secondo cui chi ha la pelle più scura non necessiti protezione. Oppure il mito che un'applicazione basti per la giornata, mentre andrebbe applicata ogni due ore o poco più, specie se dopo la prima applicazione si è fatto un bagno.
I concetti sono largamente ripresi nelle avvertenze del ministero della Salute, che ricorda i seri rischi sanitari della sovraesposizione, e aggiunge qualche consiglio concreto. Anzitutto, utilizzare le creme “per integrare, ma non per sostituire, i metodi fisici di protezione dalle radiazioni UV (indumenti, cappello, occhiali, ombra) soprattutto nelle ore centrali e più calde della giornata”.
Confermata inoltre la “bocciatura” degli autoabbronzanti (“hanno solo un effetto cosmetico e non "preparano" la pelle al sole”) e delle lampade solari (“un ulteriore rischio per l'insorgenza dei tumori della pelle e sicuramente accelerano l'invecchiamento cutaneo provocando un aumento delle rughe e delle macchie”), sfatando in proposito un altro mito perorato da alcuni: “Anch'esse – si legge - non hanno alcun effetto protettivo rispetto ai raggi solari”. Sapevamo tutti già tutto? All’evidenza, purtroppo, no.