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Sembra l’ennesimo e scontato appello alla mobilità fisica per la prevenzione dell’indebolimento osseo, specie tra le donne, ma c’è una specifica ulteriore, che per molte può fare la differenza: basterebbe davvero poco, pochissimo, per evitare guai peggiori.

“Signore, fate lo jogging”, dicono i ricercatori britannici. Sembra l’ennesimo e scontato appello alla mobilità fisica per la prevenzione dell’indebolimento osseo, specie tra le donne, ma c’è una specifica ulteriore, che per molte può fare la differenza: basterebbe davvero poco, pochissimo, per evitare guai peggiori.

Lo studio, condotto dall’Università di Exeter, in collaborazione con quella di Leicester, e pubblicato dall’International Journal of Epidemiology, fissa alcuni paletti, alla portata di tutti  e rivolti in particolare ai soggetti più a rischio, ossia le donne in menopausa.  Gli studiosi hanno esaminato i dati fisiologici di oltre 2.500 soggetti di sesso femminile valutando in particolare la salute delle loro ossa (valutata con scansione a ultrasuoni) e confrontandone i livelli di attività fisica, misurati con monitor da polso.

E' emerso che un solo minuto o due di movimento quotidiano ad alta intensità, ripetuto per cinque giorni alla settimana, è sufficiente a potenziare le ossa, con un margine di miglioramento calcolato al 4%. “Il nesso è evidente”, sottolineano i ricercatori, aggiungendo un solo elemento di cautela: “Non sappiamo ancora se sia meglio effettuare quel breve esercizio una volta al giorno, oppure accumulare il programma settimanale in un giorno solo”.

Basterebbe dunque assai poco per migliorare la salute ossa, sebbene gli stessi scienziati inglesi ammettano che, spingendo oltre la soglia dei due minuti, si possono ottenere risultati ancor più convincenti, salendo dal 4 al 6% nel potenziamento.

E' interessante anche l'enfasi posta sul movimento “intenso”, quale una corsa ben sostenuta, nei limiti delle proprie possibilità, naturalmente. Viene ritenuta più benefica per le ossa perfino al confronto con una più estesa passeggiata. Camminare fa comunque bene, naturalmente, e lo ribadiscono gli stessi ricercatori britannici, ma con un consiglio in più, quello di aggiungere appunto un pur breve scatto: “Come quando d'improvviso ci si mette a correre per prendere l'autobus in partenza”, concludono.

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