Non deve mancare l’attenzione per i più piccoli quando si parte, e al contempo non si deve affatto esagerare. Dal 74esimo Congresso della Società Italiana di Pediatria (Sip), riunitosi nei giorni scorsi a Roma, arriva una consulenza aggiornata sul da farsi per una “sana” partenza familiare in vacanza, che naturalmente vale in larga parte anche come suggerimento su quel che bisognerebbe sempre avere a portata di mano anche quando si sta a casa.
“Ė importante essere bene informati sui possibili rischi a cui si può andare incontro prima, durante e dopo il viaggio”, ricorda il presidente Sip Alberto Villani. Anzitutto si raccomanda una visitina di routine dal pediatra stesso qualche settimana prima della partenza, specie per i più piccoli, controllandone altresì il calendario vaccinale e magari ripetendo la visita al rientro, specie se si tratta di Paesi ad alta endemia.
Sul viaggio in sé, comunque, niente paura, i bimbi sani e nati a termine possono volare in aereo già a 48 ore dalla nascita, anche se solitamente si suggerisce prudenzialmente di attendere almeno una settimana. E poi ci sono cose che ei più piccoli sopportano in realtà meglio degli adulti, come i cambiamenti di fuso orario. Detto questo, è consigliabile collocarli verso il centro del velivolo, per limitare i rischi di nausea e vomito, e comunque cercare poi di regolarizzarne gli orari del sonno e dei pasti.
Sui farmaci, fermo restando l’imperativo di “evitare di caricarsi di farmaci inutili” (ricordato prioritariamente, tra gli altri, dal “decalogo” dell’ospedale romano Bambino Gesù), vi sono, secondo la Sip, alcuni precetti essenziali: tra questi, un gel disinfettante per le mani, un antipiretico-analgesico, un antibiotico ad ampio spettro, reidratanti orali, prodotti antizanzare, creme solari ad alta protezione e, se consigliato per il Paese di destinazione, un antimalarico. Senza naturalmente dimenticare i medicinali prescritti in uso e l’eventuale certificato di assicurazione sanitaria.
Quel che invece non va portato in vacanza, o quanto meno limitato nell’impiego, sono i dispositivi elettronici come smartphone e tablet. L’abuso ha comprovati effetti di deficit di attenzione e socialità. I paletti della Sip sono i seguenti: “massimo 1 ora al giorno nei bambini di età compresa tra i 2 e i 5 anni, massimo 2 ore al giorno per quelli tra i 5 e gli 8 anni”. E poi: “No al dispositivo ‘pacificatore’ per calmare i bimbi, o durante i pasti e prima di andare a dormire”.