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Quasi 35mila diagnosi solo l’ultimo anno in Italia. La prostata è bersaglio di una delle forme tumorali più diffuse, ma anche tra le più curabili, grazie tra l’altro a nuovi trattamenti presentati in questi giorni al Congresso dalla Società Italiana di Urologia. L’efficacia terapeutica richiede però una diagnosi tempestiva, e su questo emerge un grave problema: l’ignoranza. Metà degli uomini neppure sa di avere la prostata

Ė uno dei tumori più diffusi, tanto da colpire, si stima, un uomo su otto nell’arco della vita in Italia, che ha registrato l’anno scorso quasi 35mila nuove diagnosi. Al contempo il cancro alla prostata è tra i più curabili, con una sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi del 91%. Proporzione che potrebbe elevarsi ulteriormente in presenza di una diagnosi tempestiva. Qualche passo è stato compiuto in proposito negli ultimi anni, grazie in particolare alla maggior diffusione del testo Psa (Prostate Specific Antigene), ma permane un grande nemico, l’ignoranza.

Se n’è parlato in questi giorni a Riccione al 91esimo Congresso della Società Italiana di Urologia, che ha tra l’altro discusso l’esito di un’indagine condotta dall’Associazione Europea di Urologia su 2.500 uomini di 5 Paesi, inclusa l’Italia. Con esiti quasi comici, non fossero drammatici: il 54% degli uomini non sa neppure di avere la prostata, ritenendola un organo femminile, altri non sanno neanche “localizzarla” (di fronte al retto).

Altri numeri preoccupanti: il 43% ammette che non si recherebbe dal medico nemmeno in caso di sangue nelle urine, il 28% ci andrebbe solo dopo oltre una settimana dalla comparsa di bruciori alla minzione, il 23% aspetterebbe più di un mese prima di chiedere una consulenza per l’accelerazione del bisogno di urinare. E solo il 27% dei maschi è consapevole dell’esistenza stessa del tumore alla prostata. Curiosità ulteriore, emerge che le donne sono più consapevoli degli uomini su tutti questi aspetti.

Insomma, l’ignoranza in materia costituisce un vero e proprio allarme sociale, per fronteggiare il quale è stata avviata, per il terzo anno consecutivo, un’apposita campagna di sensibilizzazione. Si chiama #Controllati, consiste nella distribuzione di informazioni in materia fino al 30 novembre per il tramite di tremila farmacie italiane.

La scarsa conoscenza del problema è ovviamente correlata alla tempestività della diagnosi, e quindi all’efficacia delle cure, che tra l’altro segnano rapidi progressi. Sempre a Riccione, è stata tra l’altro presentata una “terapia fotodinamica”, in arrivo in Italia, tramite un laser capace di “bruciare” le cellule tumorali e al contempo preservare il tessuto sano circostante. Un trattamento ambulatoriale, poco invasivo, che si protrae per poco più di un’ora e limita i rischi collaterali e il dolore. Anche in questo caso, però, la tempestività è decisiva, in quanto può essere risolutiva solo verso piccoli tumori entro un diametro di 5 millimetri, quindi allo stadio iniziale.

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