Quel particolare sapore e odore pungente della rucola cela straordinarie proprietà anti-ipertensive. L’isotiocianato Erucina, un principio attivo prodotto da questa famosissima insalata, è in grado di abbassare la pressione arteriosa, contribuendo in questo modo a combattere l’ipertensione e le malattie cardiovascolari. La scoperta arriva dall’Università di Pisa, dove un team di farmacologi guidato da Vincenzo Calderone ha condotto uno studio in collaborazione con le università di Firenze e “Federico II” di Napoli e il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia (http://www.crea.gov.it/) di Bologna.
La ricerca, pubblicata sul British Journal of Pharmacology, ha infatti dimostrato le proprietà vasorilascianti ed anti-ipertensive dell’isotiocianato Erucina, lo stesso principio attivo che rende la rucola un tipo di insalata dal sapore unico.
“Quando le foglie di rucola vengono tagliate o masticate – spiega Alma Martelli, ricercatrice dell’Università di Pisa e prima autrice della pubblicazione – i glucosinolati e l’enzima mirosinasi, entrano in contatto generando l’isotiocianato Erucina. Se quest’ultimo per la pianta è un meccanismo di difesa che serve per allontanare ad esempio gli animali, per l’uomo è invece un principio attivo di origine naturale in grado di rilassare la muscolatura dei vasi e di abbassare la pressione arteriosa attraverso il rilascio di un gastrasmettitore, il solfuro d’idrogeno”. I ricercatori hanno dimostrato le proprietà vasorilascianti ed anti-ipertensive dell’isotiocianato Erucina sia in vitro, in particolare su cellule di aorta umana e su vasi isolati, che in vivo, cioè su animali spontaneamente ipertesi.
“Questa scoperta ha importanti ripercussioni in campo medico poiché per ottenere questi effetti antiipertensivi possiamo certamente somministrate il principio attivo purificato, sotto forma di integratore ma, almeno in parte, possiamo ottenere gli stessi effetti anche attraverso l’alimentazione - sottolinea Martelli - infatti diversamente dalle altre piante appartenenti alla famiglia delle Brassicaceae come il cavolo, il broccolo o il rafano, la rucola si può mangiare cruda così da non degradare l’enzima con la cottura e assicurare la sintesi di Erucina”. Sono anni che la ricercatrice è impegnata nello studio degli isotiocianati e del solfuro d’idrogeno. Già nel 2016 ha ricevuto un importante premio internazionale, il “Ciro Coletta YouNg Investigator Award”, per le sue ricerche. Nel marzo scorso, ha ricevuto il premio “Best Oral communication Award” nell’ambito del congresso “Le Basi farmacologiche dei Nutraceutici” proprio per la ricerca sulle proprietà anti-ipertensive di Erucina.