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Un alimento troppo dolce potrebbe nascondere una sorpresa amara. Non solo per la linea, ma anche a livello comportamentale. Uno studio dell’Università del Colorado suggerisce che il consumo di cibi addolciti con il fruttosio, lo zucchero più dolce presente nella maggior parte dei frutti zuccherini, potrebbe alimentare l'aggressività e contribuire a favorire i disturbi di iperattività. I risultati, pubblicati sulla rivista Evolution and Human Behaviour, fanno luce su quello che potrebbe essere un inaspettato effetto di una dieta ricca di fruttosio.

“Bassi livelli di fruttosio – spiega Richard Johnson dell'Università del Colorado – possono innescare un processo che porta all’immagazzinamento di energia sotto forma di lipidi, ma se la quantità di fruttosio nell’organismo supera una determinata soglia, le conseguenze possono favorire l'impulsività, l'aggressività e, in generale, problemi comportamentali, come il disturbo da deficit di attenzione/iperattività, depressione maniacale e disturbo bipolare”. Quindi, secondo i ricercatori, una piccola quantità di fruttosio è positiva per l’organismo, come del resto ribadisce anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ma una dose eccessiva presenta una potenziale minaccia per la salute. “Il fruttosio – sottolinea Johnson – si trova naturalmente in molte piante o nel miele, ma oggi è piuttosto comune in forma raffinata e all’interno di cibi e bevande. Le stime attuali indicano che l’assunzione di questo zucchero sia aumentata di 40 volte dal XVIII secolo a oggi, il che potrebbe contribuire a spiegare l'attuale incidenza di diabete e obesità”. Il ricercatore precisa che l’identificazione del fruttosio come fattore di rischio non sminuisce l'importanza dei fattori genetici, familiari, fisici, emotivi e ambientali che determinano la salute mentale.

Ma il nuovo studio suggerisce che il fruttosio può determinare una cascata di eventi potenzialmente pericolosa. In particolare, questo tipo di zucchero abbassa i livelli di energia delle cellule e innesca una reazione simile a quella della fame. Questa reazione sarebbe una risposta al foraggiamento e ciò a sua volta stimola l’assunzione di rischi e dunque l’impulsività e l’aggressività, tutte risposte in linea con l’evoluzione perché favoriscono la sopravvivenza in determinati casi, ossia quelli in cui c’è bisogno di cibo subito. Tuttavia, questa risposta da parte del corpo può essere attivata, anche nel caso in cui non ce ne fosse reale bisogno, a causa di un'assunzione eccessiva di zucchero. Stando a queste conclusioni, ci sarebbe una ragione in più per evitare abbuffate dolci: oltre a prevenire diabete e obesità, si può preservare anche la propria salute mentale.

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