Il declino cognitivo legato all'età non è irreversibile. Memoria e flessibilità mentale possono infatti essere ripristinate, almeno secondo un gruppo di scienziati dell'Università di San Francisco (UCSF) che ha testato un farmaco molto promettente. Si chiama Isrib ed al momento gli esperimenti sono stati condotti sui topi. I risultati, pubblicati sulla rivista eLife (https://elifesciences.org/articles/62048), hanno dimostrato che è in grado di invertire il declino cognitivo.
In pratica, Isrib ha ripristinato le capacità cognitive nei topi anziani, portando a un ringiovanimento del loro cervello, ma anche delle cellule immunitarie. “I dati suggeriscono che il cervello anziano non perde in modo permanente le capacità cognitive essenziali, come comunemente si presume”, dice Peter Walter, PhD, professore presso il Dipartimento di Biochimica e Biofisica dell’UCSF e ricercatore dell’Howard Hughes Medical Institute. “Queste risorse cognitive sono ancora lì ma sono state in qualche modo bloccate, intrappolate da un circolo vizioso di stress cellulare. Il nostro lavoro con Isrib - continua - mostra un modo per rompere quel ciclo, invertire il declino cognitivo e ripristinare le capacità cognitive che erano state bloccate col tempo”.
Non solo. Isrib potrebbe avere effetti anche in altre condizioni, come ad esempio ripristinare la memoria persa a causa di lesioni cerebrali traumatiche. Oppure può invertire i disturbi cognitivi nella sindrome di Down, prevenire la perdita dell’udito correlata al rumore, combattere alcuni tipi di cancro alla prostata e persino migliorare in generale la cognizione in animali sani. “Può sembrare un’idea folle - dice Susanna Rosi, professore associato nel dipartimento di chirurgia neurologica al San Francisco General Hospital - ma chiederci se il farmaco possa invertire i sintomi stessi dell’invecchiamento è solo il passo logico successivo”.