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Per ridurre i pensieri suicidi, diminuendo così le probabilità che si verifichino gesti così estremi, un gruppo di psichiatri dell'Università della Sunshine Coast

) (USC), in Australia, suggeriscono l'uso della ketamina. La somministrazione per via orale di questo anestetico scoperto negli anni ’50, potrebbe infatti essere di grande aiuto per i pazienti affetti da depressione cronica e per chi ha pensieri suicidi. A sostegno di questa ipotesi  gli psichiatri australiani hanno eseguito diversi esperimenti con il farmaco su un campione di 32 pazienti. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista TranslationalPsychiatry.

“Negli Stati Uniti i tassi di suicidio sono aumentati negli ultimi anni – afferma Adem Can dell’USC – e si tratta di un fenomeno che coinvolge anche i bambini. Nel nostro studio la ketamina ha ridotto la frequenza dei pensieri suicidi in oltre i due terzi dei partecipanti”. Il team ha valutato gli effetti di una formula orale di ketamina, che può essere somministrata con facilità, e potenzialmente con maggiore frequenza, a unampio gruppo di soggetti. I ricercatori hanno coinvolto 32 pazienti adulti, affetti da pensieri di suicidio cronico, a cui sono state somministrate dosi lievi di ketamina orale e succo d’arancia per sei settimane. “Diverse ricerche precedenti supportano l’uso dell’anestetico per il trattamento di una serie di condizioni patologiche, tra cui la depressione cronica” spiega lo psichiatra. “I meccanismi alla base di questi effetti sono ancora in fase di studio, ma abbiamo scoperto che il farmaco riduce in modo significativo l’intenzione suicida nelle persone che sperimentano tali pensieri”, aggiunge.

“I pazienti che abbiamo considerato – spiega Can – avevano convissuto con la tendenza al suicidio per molto tempo e presentavano una serie di condizioni psichiatriche, tra cui disturbi dell'umore, ansia e disturbi della personalità, e molti di loro avevano perso la speranza di guarire”. Stando ai risultati degli esperimenti, tuttavia, i soggetti hanno mostrato una riduzione significativa dei pensieri suicid.“Abbiamo utilizzato un test specificamente progettato per misurare i livelli di intento suicidacontinua il ricercatore – abbiamo scoperto che al termine delle sei settimane di trattamento, i pensieri di suicidio erano scesi al di sotto della soglia considerata clinicamente rilevante nel 69 per cento dei partecipanti. Un test di follow-up eseguito quattro settimane dopo la dose finale ha mostrato un nuovo aumento, seppur lieve, dei pensieri suicidi, il che suggerisce che gli effetti del farmaco potrebbero essere temporanei”. Gli scienziati sottolineano che alcuni partecipanti hanno sperimentato effetti collaterali temporanei, come stanchezza o diminuzione delle energie, ansia o vertigini, ma nessun evento avverso grave. “Saranno necessari ulteriori approfondimenti – conclude Can – ma i nostri risultati rappresentano nuove importanti evidenze dell’efficacia della ketamina orale nel trattamento di condizioni psichiatriche a breve termine”.

 

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