Un tipo unico di fibra muscolare che si trova nei muscoli extra oculari ha dimostrato di essere resistente alla Sclerosi laterale amiotrofica (Sla) e ha dimostrato di aumentare anche in proporzione per compensare quando altri tipi di fibre muscolari diminuiscono. Questo è quanto emerso da una ricerca condotta dall’Università di Umeå e dall’Ospedale Universitario di Umeå, in Svezia. La scoperta, pubblicata sulla rivista Investigative Ophtalmology & Visual Science, offre nuove speranze per trovare strategie terapeutiche in grado di rallentare la temuta malattia.
“Siamo lontani da un trattamento curativo. Ma questi risultatiforniscono una comprensione più profonda dei potenziali meccanismi protettivi che il corpo può attuare contro la Sla”, precisa Arvin Behzadi, ricercatore dell’Università di Umeå e autore dello studio. È risaputo che quando altri tipi di fibre muscolari si atrofizzano nei pazienti con Sla in modo da perdere una parte maggiore della loro funzione, la maggior parte dei pazienti mantiene intatta la funzione dei muscoli extra oculari.
Usando anticorpi specifici che si legano a diversi tipi di proteine, i ricercatori sono riusciti a mappare tre grandi gruppi di fibre muscolari nei muscoli extra oculari e a studiare i cambiamenti nei modelli di distribuzione nella Sla. Gli scienziati hanno così potuto dimostrare che un ampio gruppo di fibre muscolari nella parte più interna dei muscoli extra oculari, che hanno una composizione simile alle fibre muscolari delle braccia e delle gambe, diminuiscono in proporzione nella Sla e vengono sostituite da un tipo di fibra muscolare che è unico per i muscoli extra oculari. Queste ultime non solo vengono risparmiate nella Sla, ma aumentano anche in proporzione. Questo processo potrebbe essere un fattore importante per garantire che i muscoli extra oculari continuino a funzionare anche in una fase avanzata della malattia, quando altri muscoli striati del corpo si atrofizzano e perdono la loro funzione.