Si chiama hrBMP4 la proteina ricombinante umana dimostratasi capace di agire sulle cellule staminali tumorali del glioblastoma, un grave tumore del cervello, bloccandone la crescita, senza tossicità a carico dell'organismo. A scoprirlo è un recente studio multicentrico internazionale di fase 1, pubblicato sulla rivista Molecular Cancer e realizzato da StemGen SpA, biotech italiana nata all’interno dell’Università di Milano-Bicocca. La ricerca è stata ideata e coordinata da Angelo Vescovi, direttore scientifico e docente presso il Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze della Bicocca.
Contro il glioblastoma multiforme, il più comune e aggressivo tra i tumori maligni del cervello, con 40.000 nuovi casi all’anno nel mondo e un’aspettativa di vita alla diagnosi di soli 14,5 mesi, non sono stati identificati nuovi farmaci efficaci negli ultimi 4 decenni. La proteina morfogenetica ossea ricombinante umana 4 (hrBMP4) potrebbe inaugurare ora un approccio terapeutico del tutto inedito per questa neoplasia. L’obiettivo non è più cercare di uccidere tutte le cellule del cancro, ma solo sulle cellule staminali carcinogeniche, vero motore dello sviluppo tumorale, rendendole incapaci di moltiplicarsi e sostenere la crescita del tumore. La nuova terapia, detta di “pro-differenziamento”, ha superato lo studio clinico di fase 1, dimostrandosi sicura e molto ben tollerata in una popolazione di pazienti affetti da glioblastoma recidivante (con aspettativa di vita media di 5 mesi). La proteina ha inoltre iniziato a dare prova della sua efficacia nel bloccare, e in alcuni casi eliminare, la neoplasia, in assenza di seri effetti collaterali e con eccellente tollerabilità anche alla dose massima impiegata.
Inoltre, nei soggetti “non-responder”, la recidiva si è manifestata quasi esclusivamente nelle aree cerebrali non irrorate da hrBMP4. “Se si considera che lo studio è stato condotto su soggetti già molto compromessi da una patologia in stadio avanzato i risultati ottenuti rappresentano una speranza concreta per iniziare a cambiare la storia di questo terribile tumore cerebrale”, spiega Vescovi.