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Molte ricerche indicano una maggiore sensibilità e suscettibilità dei soggetti di sesso femminile al dolore cronico, specialmente a quello di origine nervosa (neuropatico), rispetto a quello maschile. Un nuovo studio condotto congiuntamente dal Consiglio nazionale delle ricerche con l’Istituto di biochimica e biologia cellulare di Napoli (Cnr-Ibbc) e l’Istituto dei sistemi complessi di Roma (Cnr-Isc), e dalla Fondazione Santa Lucia IRCCS di Roma, dal Centro di Studi e Tecnologie Avanzate (CAST) dell’Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara e dall’Università Kore di Enna ne svela la possibile causa.

I risultati, pubblicati sulla rivista iScience, mettono per la prima volta in luce il ruolo chiave svolto dal tessuto adiposo nella regolazione delle risposte infiammatorie e metaboliche specifiche legate al sesso biologico.

“A seguito di una lesione a un nervo periferico il tessuto adiposo maschile - spiega Roberto Coccurello ricercatore Cnr-Isc e Fondazione Santa Lucia IRCCS, supervisore dello studio - promuove la glicolisi, ossia la scissione della molecola di glucosio al fine di generare molecole a più alta energia, e riduce la spesa energetica e i livelli di acidi grassi insaturi. Inoltre favorisce il rilascio di molecole rigenerative, protegge contro lo stress ossidativo, stimola sue proteine tipiche come l’adiponectina, creando un ambiente favorevole alla rigenerazione e alla guarigione dalla neuropatia”. “Il tessuto adiposo femminile, invece - prosegue Claudia Rossi, docente di Biochimica dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara - non solo risponde al danno con un metabolismo alterato simile a quello dei soggetti che sviluppano neuropatie diabetiche, ma rilascia anche altri ormoni coinvolti nella generazione e nel mantenimento del dolore neuropatico”. Queste scoperte aprono una prospettiva terapeutica nuova per affrontare i danni nervosi periferici.

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