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Concentrare nel weekend la quantità di attività fisica settimanale raccomandata riduce il rischio di sviluppare in futuro ben 264 malattie. Lo ha scoperto uno studio del Massachusetts General Hospital, pubblicato sulla rivista Circulation. “È noto che l’attività fisica influisce sul rischio di molte malattie. Qui dimostriamo i potenziali benefici dell’attività dei ‘guerrieri del fine settimana’ sul rischio non solo di malattie cardiovascolari, come abbiamo evidenziato in passato, ma anche di malattie future che abbracciano l’intero spettro, da condizioni come le malattie renali croniche ai disturbi dell’umore e altre”, spiega Shaan Khurshid del Demoulas Center for Cardiac Arrhythmias del Massachusetts General Hospital e coautore dello studio con Patrick Ellino, primario di Cardiologia e co-direttore del Corrigan Minehan Heart Center del Massachusetts General Hospital.

I ricercatori hanno analizzato le informazioni relative a 89.573 individui dello studio prospettico UK Biobank che indossavano accelerometri da polso per registrare l’attività fisica totale e il tempo trascorso a eseguire diverse intensità di esercizio nell’arco di una settimana. I modelli di attività fisica dei partecipanti sono stati classificati come “guerrieri del fine settimana”, “regolari” o “inattivi”, utilizzando la soglia basata sulle linee guida che raccomandano almeno di 150 minuti a settimana di attività fisica moderata o vigorosa per una buona salute generale.

I ricercatori hanno poi cercato associazioni tra i modelli di attività fisica e l’incidenza di 678 condizioni in 16 tipi di malattie, tra cui salute mentale, apparato digerente, neurologico e altre categorie. Le analisi degli scienziati hanno rivelato che i modelli di attività fisica del fine settimana e quelli regolari sono associati a rischi sostanzialmente inferiori di oltre 200 malattie rispetto all’inattività.

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