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Nella nostra pelle potrebbe potrebbero celarsi preziose informazioni sullo stato di salute del cervello. Lo stretto legame tra i due organi consentirebbe infatti di scoprire la presenza di malattie neurodegenerative attraverso il semplice studio dei parametri cutanei. Ph, vascolarizzazione e idratazione della cute potrebbero fornire indizi di una neuroinfiammazione in corso, utili per diagnosticare e trattare con anticipo lo sviluppo di patologie come l’Alzheimer. Lo ha spiegato Arianna Di Stadio, neuroscienziata, docente all’Università di Catania e ricercatrice onoraria presso il Laboratorio di Neuroinfiammazione del UCL Queen Square Neurology di Londra, in una rassegna sull'argomento.

“Uno studio pubblicato nel 2023 sull’International Journal of Molecular Science ha identificato parametri specifici nella pelle dei pazienti con l’Alzheimer, diversi dal gruppo sano di controllo”, spiega Di Stadio. “Gli aspetti che si differenziavano erano l’acidità della pelle (pH), la vascolarizzazione e l’idratazione. Per confermare i dati, i ricercatori – continua – hanno usato dei farmaci specifici per l’Alzheimer risultati capaci di modificare i parametri della pelle stessa. Uno studio su campioni di pelle di oltre 300 persone, pubblicato su Jama, ha identificato la presenza dell’alfa-sinucleina, proteina presente in specifiche malattie neurodegenerative incluso l’Alzheimer, solo nella pelle di coloro che ne erano affetti, convalidando l’ipotesi che anche un esame istologico potrebbe confermare una diagnosi”.

Infine, uno studio pubblicato su Scientific Reports ha identificato dei marcatori precoci della neurodegenerazione in un gruppo di oltre 2000 persone solo analizzando con apparecchiature specifiche l’auto-fluorescenza della pelle. Questo parametro, indicativo dell’accumulo di prodotti di glicazione altamente infiammatori, era aumentato nei pazienti che a lungo termine hanno sviluppato l’Alzheimer. “Se gli studi sulla pelle ci permettessero di intercettare la neuroinfiammazione – sottolinea Di Stadio - si potrebbero analizzare i parametri cutanei sotto forma di screening, così da poter trattare tali patologie con largo anticipo».

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