Vitamina D sempre più al centro dell’attenzione dei medici. Si moltiplicano le ricerche che stanno svelando i molti e talvolta inattesi effetti benefici di questo micronutriente, al di là del noto ruolo di rinforzo delle ossa. Qualche esempio? Al recente congresso della Società italiana di diabetologia, tenutosi a Bologna, sono stati presentati studi che dimostrano come la vitamina D e i suoi derivati siano in grado, nelle persone affette da diabete, di proteggere il rene dai danni dovuti all’eccessiva quantità di zucchero nel sangue. Ma non sono solo i reni a ringraziare questo prezioso alleato.
La vitamina D sembrerebbe anche capace di dare un valido supporto all'apparato respiratorio contro l'asma e la tubercolosi. Una recentissima ricerca condotta dalla Washington University School of Medicine, di St. Louis (Missouri) su 402 adulti con asma, trattati con farmaci specifici per la malattia, ha riscontrato come le persone che avevano ricevuto vitamina D e nelle quali i livelli del microelemento nel sangue erano aumentati sopra un cero valore soglia, avessero un miglioramento del controllo della malattia, con una riduzione di quasi il 50% del numero di attacchi acuti.
Per quanto riguarda la tubercolosi, malattia che sta ritornando con una certa frequenza anche in Italia, diversi studi dimostrano come la supplementazione con vitamina D migliori l’efficacia delle cure e velocizzi la convalescenza dei malati. Sembra, poi, che basse quantità di vitamina D siano implicate anche nello sviluppo delle allergie. Ma la vitamina D sembra essere amica anche del cuore. Molte ricerche in corso stanno osservando come i deficit di questo microelemento si associno a un aumentato rischio di malattie cardiocircolatorie, dall’infarto, all’insufficienza cardiaca, all’occlusione delle arterie periferiche. La carenza di vitamina D è stata anche associata al decadimento delle funzioni cognitive nelle persone anziane e sembra essere in grado di dare una mano nel controllare il peso corporeo in eccesso. Insomma un vero elisir di salute. Nei casi di carenza del microelemento può essere necessario ricorrere a supplementazioni che oggi possono essere effettuate con farmaci equivalenti grazie ai quali si uniscono qualità delle cure e costi contenuti.