Curarsi risparmiando si può. Come? Grazie ai farmaci equivalenti. Lo evidenziano chiaramente i dati che ogni giorno il Centro Studi Assogenerici elabora sul potenziale contenimento della spesa farmaceutica in ogni regione e globalmente in Italia qualora i cittadini preferissero ai medicinali di marca quelli generici, cioè quei farmaci per i quali è scaduta la copertura brevettuale e possono essere prodotti da diverse aziende oltre quella che ha inventato la molecola.
Per capire esattamente quanto sia elevato il risparmio potenziale vediamo alcuni esempi. Ogni giorno gli italiani potrebbero risparmiare 2,6 milioni di euro se scegliessero in farmacia i medicinali generici. Prendendo in esame il periodo dal primo di aprile ad oggi, se i cittadini avessero preferito il farmaco equivalente, nella sola regione Lazio avrebbero risparmiato 2.9 milioni di euro, in Lombardia 2.88.milioni, in Puglia 1.9, in Sicilia 2.
Il dato riferito all’Italia nel complesso indica un risparmio potenziale per i cittadini di 23,4 milioni di euro. Se consideriamo il periodo che va da gennaio a oggi il risparmio per gli italiani sarebbe stato di oltre 240 milioni di euro. A causa di questa diffidenza nei confronti dei farmaci equivalenti, l’anno scorso i cittadini Italiani hanno speso di tasca propria 924 milioni di euro per avere preferito i farmaci di marca ai generici. In tempi di ristrettezza economica come quelli che stiamo attraversando questi numeri dovrebbero fare riflettere. I farmaci equivalenti hanno la stessa efficacia terapeutica degli originali, sono prodotti di qualità, ma costano significativamente meno.