Un farmaco, comunemente usato come anticolesterolo, avrebbe in realtà una duplice funzione: oltre ad abbassare la concentrazione nel sangue di trigliceridi e di colesterolo LDL (una forma di colesterolo dannosa), e aumentare la concentrazione del colesterolo HDL (una forma di colesterolo utile), il fenofibrato sembra in grado di stimolare gli stessi recettori che vengono interessati dal Tetraidrocannabinolo (Thc) il principio attivo della cannabis. A scoprirlo un gruppo di ricercatori della School of Life Sciences della University of Nottingham Medical School nel Regno Unito che hanno pubblicato i risultati delle loro ricerche nella rivista The Faseb Journal.
Secondo i ricercatori, proprio questa sua caratteristica lo può rendere come il padre di una nuova classe di farmaci utili a contrastare diverse patologie, come il dolore, l’anoressia, la nausea, e diverse condizioni psichiatriche e neurologiche.
''Il nostro studio - spiega uno dei principali autori della ricerca, Richard Priestley - mira a fornire le basi per la ricerca di nuovi farmaci adatti a questi recettori''. Il fenofibrato, disponibile come equivalente, è normalmente impiegato per ridurre la concentrazione di grassi nel sangue, quando la dieta a basso contenuto in grassi e colesterolo, proseguita per almeno 3 mesi, non sia risultata efficace, e prevenire così danni al cuore e ad altri organi.